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“Cacciato da casa e aggredito perchè sono gay”. La replica della madre: “Non è vero. E’ lui un violento”

E’ una storia di denunce e controdenunce, di due versioni contrapposte quella che vedono protagonisti un 28enne di Levane, neolaureato, che attraverso un’intervista televisiva, ha raccontato la sua vicenda personale (“cacciato di casa e maltrattato perchè gay”) e quella dei familiari che rigettano ogni accusa. Anzi la madre parla di maltrattamenti a suo carico. La notizia, riportata in entrambe le versioni questa mattina dal quotidiano La Nazione, prende spunto da un’intervista andata in onda su Teletruria. Davanti alla telecamera il ragazzo ha raccontato che, un paio di anni fa, dopo aver confessato alla madre la sua omosessualità, lei si sarebbe arrabbiata chiamando in aiuto lo zio.
Da li sarebbe iniziata la sequela dei maltrattamenti, delle minacce, delle violenze. In base alla ricostruzione del giovane, madre e zio avrebbero voluto costringerlo a tutti i costi ad abbandonare le amicizie maschili e a frequentare le ragazze. “Finchè non si arriva alla scena madre, nell’ottobre scorso, quando – spiega il ragazzo – torno a casa e non riesco a entrare perché la mamma ha cambiato la serratura. Mi ha aiutato solo il babbo, se non ci fosse stato lui a offrirmi un tetto, adesso starei sotto i ponti, come Malika”, ha aggiunto il neolaureato davanti alle telecamere di Teletruria.
E qui si arriva alla versione dei familiari, che è completamente diversa, come riportato dal quotidiano La Nazione. “E’ vero che l’ho buttato fuori di casa a ottobre cambiando le chiavi, ma solo perché non ne potevo più delle sue violenze – racconta la mamma al quotidiano  -. Ormai avevo paura ad averlo vicino”. Negata, anche da parte dello zio, ogni forma di maltrattamento nei confronti del ragazzo, tanto più per motivi di discriminazione sessuale. Gli avvocati della donna hanno sottolineato che la famiglia sapeva che Giacomo fosse gay da almeno cinque anni e hanno annunciato un avviso di chiusura indagini del Pm Marco Dioni, con il ragazzo indagato per maltrattamenti e lesioni. Lui ha deciso quindi di controdenunciare. Insomma, una storia complicata, che finirà molto probabilmente in tribunale. In quella sede i contorni della vicenda saranno sicuramente più chiari.

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