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In Valdambra, la Festa della Liberazione in ricordo di due giovani fucilati nel 1944. Il video che ha coinvolto i ragazzi del luogo

“Noi ricordiamo. Valdambra estate 1944” è un video girato da Eros Regoli con un gruppo di giovani valdambrini. Vuole ricordare due ragazzi fucilati il 2 giugno 1944 in piazza ad Ambra. Si chiamavano Marsilio Gagliaghi, 19 anni e Eugenio Del Cucina, 22 anni. Furono barbaramente uccisi da un gruppo di fascisti repubblichini comandati da Alfredo Paoletti e Siro Tommasi, anche loro ventenni. Quest’anno in Valdambra si è deciso di celebrare così il 25 aprile, grazie al contributo di tanti ragazzi del posto e del nipote di Marsilio Gagliaghi. II video, il primo di una serie che, nel tempo, si occuperà di altri eccidi, è a cura dei “Volontari per la salvaguardia dei Luoghi della Memoria”, associazione che si è costituita per ricordare i luoghi e le persone vittime della violenza fascista e nazista in questa terra al confine tra le province di Arezzo e di Siena. Tutto è nato grazie al Patto di Collaborazione Beni Comuni sottoscritto fra il Comitato dei Volontari e il Comune di Bucine.
“Noi sosteniamo il progetto di cittadinanza attiva dei Volontari per la Salvaguardia dei Luoghi della Memoria perché non si disperda il ricordo dei 129 nostri concittadini uccisi nelle stragi che macchiarono di sangue i borghi e le campagne della Valdambra nell’estate del “44 – ha detto il sindaco Nicola Benini -. L’amministrazione di Bucine, Medaglia d’oro al valore civile, riconosce nell’impegno dei volontari un alto valore morale e educativo verso le giovani generazioni.”
“Noi ricordiamo. Valdambra, estate 1944″ è un racconto corale, dove diamo voce ai testimoni della morte di Marsilio e Eugenio – spiegano i Volontari – . Parlano i fratelli, le madri, i nonni, i paesani e le loro parole arrivano direttamente al cuore di chi ascolta, anche se sono passati 77 anni. Il dolore, lo sgomento, l’incomprensione della violenza contro giovani vite innocenti sono sentimenti che proviamo ancora oggi di fronte alle tante ingiustizie che ci troviamo a vivere o a conoscere”.

Il video girato da Eros Regoli

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