La Regione Toscana non ha esercitato alcun ruolo politico in questa vertenza, soprattutto negli ultimi 8 mesi. Quanto al Sindaco della Cittร Metropolitana di Firenze diciamo che il gruppo interessato a rilevare l’azienda da lui annunciato il 21 settembre 2018 non si รจ mai palesato”. Ci va giรน duro la Fiom Cgil, che a seguito del triste e drammatico epilogo della vertenza Bekaert, come si suol dire in questi casi, si รจ tolta qualche sassolino dalla scarpa, alla luce soprattutto delle recenti dichiarazioni arrivate da Firenze.
Daniele Calosi, segretario generale, ha sottolineato che la Regione si รจ mossa in ritardo nei confronti del Mise, e l’incontro รจ stato tardivo. “Ha poi firmato l’accordo del 24 febbraio che prevedeva licenziamenti consentendo alla multinazionale di lasciare Figline e di farlo forte di un accordo che noi non abbiamo firmato. Bekaert con ogni probabilitร avrebbe proceduto a licenziare i lavoratori dal 24 febbraio, ma lo avrebbe fatto come azione unilaterale senza il benestare di nessuno, ma soprattutto della Regione Toscana – ha tuonato la Fiom -. Con quellโatto lโistituzione regionale ha costituito un pericoloso precedente per situazioni analoghe che potrebbero presentarsi in futuro. Siamo molto interessati al progetto che lega il Valdarno a Piombino, tanto che contavamo sulla possibilitร che fosse giร avviato grazie ad un intervento pubblico tale da consentire, attraverso il mantenimento dei rapporti di lavoro, la possibilitร di vincolare Bekaert al territorio. E invece oggi รจ sollevata dalla responsabilitร sociale. Il Ministro Giorgetti, davanti ai Segretari nazionali di Fim Fiom e Uilm ha bocciato il piano di Jindal. Se c’รจ un altro piano dell’acciaio toscano, di cui il Presidente della Regione รจ a conoscenza, vogliamo vederlo in tempi rapidissimi, altrimenti sono solo chiacchiere”.
Calosi passa poi a Dario Nardella. ” La disponibilitร a mettere in campo un progetto di reindustrializzazione proposta ieri arriva un po’ in ritardo – ha detto -, ma se ci sarร , come Fiom Cgil, siederemo a quel tavolo.
Porteremo il nostro contributo sostenendo che, chiunque si affacci ad una possibile reindustrializzazione del sito o, per far ripartire unโattivitร diversa, anche in un sito differente ma limitrofo, se beneficerร di finanziamenti pubblici, dovrร costruire attraverso un accordo con le istituzioni nazionali, locali e le organizzazioni sindacali, le condizioni affinchรฉ vi siano le garanzie occupazionali per tutti i lavoratori ex Bekaert licenziati, attingendo altresรฌ dal bacino di quei 318 originari a cui il programma di continuitร occupazionale proposto dallโadvisor Sernet non ha trovato conferma in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Dopo 35 mesi di vertenza, รจ finito il tempo delle promesse, servono certezze”, ha concluso Calosi.