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L’altra domenica di Leonardo De Nicola. Un grande sangiovannese. Niccolò Nasoni!!!

Agli inizi degli anni 90 tre carissimi amici come il compianto Beppe Piccioli, la figlia Giulietta e Leonardo Crulli si misero sulle tracce di un grande architetto e pittore sangiovannese, così famoso in Portogallo quanto poco conosciuto a casa nostra, tanto da essere persino ribattezzato col nome Nicolau dalla gente di Porto, o di Oporto, come si italianizzava all’ epoca. Niccolò Nasoni, nato a San Giovanni Valdarno il 2 giugno 1691 ha infatti legato quasi per intero la sua fama e le sue opere alla città sita sulle sponde del Douro. Ancor giovane, fu allievo a Siena di Vincenzo Ferrati che vi si era trasferito dal Valdarno natio. Dopo le prime opere fatte prevalentemente su commissione medicea, a 30 anni si trasferì in Portogallo e qui rimase fino alla morte che avvenne nell’anno 1773.
Ed è appunto nella terra lusitana che si sprigionò compiutamente la vena artistica del Nasoni, che sposò in maniera decisamente originale i canoni dello stile barocco e rococò. Porto è la città dove emergono le grandi testimonianze della sua opera: la facciata della cattedrale, il palazzo episcopale, la chiesa di San Pietro dove è sepolto con la lapide funeraria a testimoniarne le origini (Nicolau Nasoni di Sao Joao Valdarno). Ci sono poi nelle vicinanze numerosi palazzi e residenze signorili da lui progettate e quasi sempre arricchite da bei giardini “all’italiana”.
Una particolarità del suo stile fu la cosiddetta “talma dourada”, una decorazione tipica del barocco portoghese applicata principalmente come pomposo elemento decorativo su altari, statue e baldacchini, tanto da avere un impressione di ricca opulenza. Insomma, quello stile “manuelino” tutto particolare e che caratterizza gran parte degli edifici del 700 portoghese. E oggi quanti sono i miei concittadini che a Porto rendono il giusto omaggio ad un così illustrissimo figlio della nostra terra?
Là dove i venti del vicino Atlantico increspano le acque del Douro solcate dalle tipiche imbarcazioni cariche del prezioso vino locale, oppure più prosaicamente..là, allo stadio “Do Dragao” dove combatte una squadra nobilissima e, guarda caso, dai colori del cielo e del mare sempre a noi così cari risuona il nome e la sapienza artistica del grande architetto Nicolau venuto da terra lontana. Sono contento di aver dedicato a lui la pagina di oggi e grato al mio vecchio amico Paolo Spaghetti per avermelo riportato alla memoria. Buona domenica.

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