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Forza Italia sul Serristori. “Abbattimento di servizi, attività ambulatoriali e specialistiche e chiusura di interi reparti di medicina”

“Al di là delle dichiarazioni di facciata, riscontriamo, per l’estate, una previsione di abbattimento di servizi e attività ambulatoriali e specialistiche accompagnata da una contestuale chiusura di interi reparti di medicina”. Lo hanno detto Giampaolo Giannelli, vice coordinatore provinciale Forza Italia di Firenze e il coordinamento Forza Italia di Figline Valdarno in merito al futuro dell’ospedale Serristori.
Gli azzurri si sono detti preoccupati per le dichiarazioni del nuovo assessore regionale alla sanità Simone Bezzini sulla cosiddetta ripartenza del presidio ospedaliero figlinese dopo l’emergenza sanitaria, con una rimodulazione dell’offerta sanitaria e assistenziale.
“Una gravissima decisione presa ai danni del servizio sanitario pubblico del Valdarno Fiorentino, del diritto alla salute e degli indirizzi sanitari nazionali che proprio a fronte dell’emergenza pandemica avevano dichiarato di voler rafforzare tutti i presidi, ospedali e distretti che si occupano della presa in carico dell’utenza di riferimento territoriale – ha tuonato Forza Italia -. E così, dopo i non risolti problemi del pronto soccorso, abbiamo altri problemi che si aggiungono. I principali riguardano i reparti di Medicina A e C. Infatti dal 7 giugno al 20 settembre 2021 avremo la soppressione di 37 posti letto e la contemporanea apertura di 15 posti letto di Chirurgia dal 7 giugno al 26 luglio; a partire da quella data, però, la chirurgia e le sale operatorie saranno chiuse fino al 6 settembre”.
“In buona sostanza – ha spiegato Forza Italia – dal 26 luglio saranno disponibili in tutto il Serristori soltanto 15 letti in Medicina B Ci chiediamo se i sindaci ed i vertici dell’azienda sanitaria condividano in toto l’impostazione di questo piano. Ci aspettiamo, oltre ad un importante chiarimento da parte dei vertici dell’azienda Usl Toscana Centro, una seria e autorevole presa di posizione di contrarietà dei sindaci del Valdarno Fiorentino contro questi tagli, visto che tra l’altro, oltre alla forte preoccupazione da parte della popolazione interessata, serpeggia un malumore crescente tra gli operatori sanitari. Ci risulta infatti che i Cobas hanno proclamato lo stato di agitazione. Lo scenario è preoccupante ed il nostro timore è che i cittadini siano fortemente penalizzati tanto dalle decisioni prese quanto dallo scontro in atto tra i vertici regionali ed i Cobas”.

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