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Bekaert. La Fiom Cgil. “Non possiamo permetterci l’ennesima passerella delle istituzioni per lavarsi la coscienza”

“Abbiamo richiesto che il bacino occupazionale sia per tutti i lavoratori del Valdarno, non solo per quelli della Bekaert, visto che se non dovesse esserci la proroga del blocco dei licenziamenti rischiamo un dramma sociale”. Lo ha detto la Fiom Cgil di Firenze e Prato a margine dell’incontro di questa mattina sul futuro dei lavoratori dello stabilimento di Figline. Incontro cui hanno preso parte, tra gli altri, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e i sindaci della vallata. E’ stato chiesto uno studio del territorio,, un’analisi del contesto produttivo e socioeconomico su cui lavorare, un tavolo istituzionale per il ricollocamento degli oltre 110 operai appena licenziati e la reindustrializzazione dello stabilimento ex Bekaert di Figline.
“Non possiamo però permetterci che questa discussione, ancora molto abbozzata e poco definita, sia l’ennesima passerella o un modo per le istituzioni per lavarsi la coscienza – ha spiegato il sindacato -. A garanzia di tutti i lavoratori Bekaert, visto che esiste una dotazione economica che nasce da degli accordi sindacali siglati fin dal 2018, chiediamo di prevedere che se un’azienda assume più di un lavoratore del bacino ci sia un coinvolgimento delle organizzazioni sindacali di riferimento, così da garantire una buona occupazione ed evitando gli errori del 24 di febbraio, con quell’accordo che ha reso possibili i licenziamenti e che noi non abbiamo sottoscritto, e infatti abbiamo scelto di patrocinare le impugnative di licenziamento dei lavoratori”.

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