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Podere Rota. Ieri l’audizione dei sindaci in Regione. Le reazioni di 5 Stelle e Fratelli d’Italia

Ieri si è tenuta l’audizione dei sindaci del Valdarno in commissione ambiente della Regione Toscana sul progetto di ampliamento della discarica di Podere Rota e non sono mancate reazioni, in particolare dalla destra e dal movimento 5 Stelle. I consiglieri FdI Gabriele Veneri e Alessandro Capecchi, tra l’altro vice presidente della commissione, hanno ribadito la necessità di chiudere l’impianto, sottolineando come dai primi cittadini della vallata siano arrivate affermazioni decise e pesanti.
“Chiedono all’unisono e a gran voce il rispetto degli accordi e la chiusura della discarica entro il 2021 – hanno detto i consiglieri-. Consentire un ulteriore ampliamento significherebbe rendere nulla la volontà dei territori e voler procedere in barba alle normative europee”. Veneri e Capecchi hanno ricordato che il 4 febbraio scorso Fratelli d’Italia ha presentato una mozione per impegnare la Regione a chiudere la discarica entro il 2021.
“Alla luce di quanto emerso dall’audizione è chiaro che la nostra mozione debba essere messa in votazione quanto prima. La Regione – hanno aggiunto – deve procedere entro i termini previsti con la gestione post mortem e conseguente bonifica della discarica, oltre a dover stilare il nuovo piano regionale di gestione dei rifiuti di cui attendiamo l’illustrazione, una volta pronto, da parte dell’assessore all’Ambiente Monni”.
FdI ha sottolineato come, per la prima volta, si sia registrata una grande unità di intenti tra sindaci di centrosinistra e centrodestra e i cittadini. “La Regione non può più nascondersi dietro scuse tecnico-amministrative – hanno concluso -. La politica ha la responsabilità di decidere: si facciano impianti tecnologicamente adeguati per lo smaltimento dei rifiuti e si chiudano le discariche. Non vanno deluse le aspettative di una popolazione, Valdarno e provincia di Arezzo meritano rispetto”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il movimento 5 Stelle con Irene Galletti, presidente del gruppo consiliare e
Silvia Noferi, consigliera regionale. “Sembravano una voce sola i sindaci del Valdarno, che hanno segnalato le criticità dell’ampliamento della discarica, soprattutto nell’esprimere preoccupazione per la relazione di Arpat che ha denunciato con atti formali l’inquinamento della falda, ma anche arrabbiati per le mancate risposte, da ben otto mesi, della giunta regionale alle ripetute segnalazioni – hanno detto i due esponenti pentastellati -. I primi cittadini hanno usato parole forti e enunciato temi chiarissimi e quanto mai attuali: la politica non sia sempre a rimorchio dell’economia. Chiedono controlli sanitari sui dati delle incidenze tumorali, che si fermi l’ampliamento e anche si rispetti l’impegno preso nel 2014 di chiudere la discarica entro il 2021, dopo cinquant’anni in cui il Valdarno si è fatto carico, per senso di responsabilità, della mole di rifiuti provenienti da Firenze, sempre molto indietro nell’attuazione della raccolta differenziata. È stata perfino usata la parola “vergogna” che, per le stanze ovattate e il linguaggio leggermente paludato delle commissioni regionali, fa scalpore”.
Galletti e Noferi hanno ricordato che il 4 dicembre scorso l’assessore Monni, in conferenza stampa, si era compiaciuta dell’incremento del +4% della raccolta differenziata in Toscana. “Nemmeno una parola però sui dati di Firenze che è la città con il più alto contributo in volume di rifiuti indifferenziati e di cui il Valdarno si è sempre accollato lo smaltimento – hanno spiegato -. Per l’inerzia della giunta passata, confermata dall’attuale, oggi siamo all’emergenza dell’emergenza e si lasciano i sindaci da soli a risolvere problemi di portata regionale senza che la Regione nemmeno li informi di cosa sta approntando, se qualcosa, come speriamo, starà facendo, al di là della (inconcludente) inchiesta pubblica appena terminata”.
Il movimento 5 Stelle ha poi precisato che, in commissione, è stata sollevata anche la necessità di porre rimedio al fastidio delle sostanze odorigene che dalla discarica di Podere Rota, ma anche da altre, si riversano sui centri abitati, soprattutto quello di San Giovanni Valdarno, “circondato da ben quattro discariche”. “Ma proprio oggi – hanno concluso Noferi e Galletti – la presidente della commissione ambiente ha dato notizia dello scadere, dopo 6 mesi dalla presentazione, della mozione del M5S che chiedeva l’emanazione di una legge regionale che stabilisse i limiti delle sostanze odorigene, dato che siamo fra le poche regioni che ancora non hanno normato questo settore così fastidioso. Questi sono i tempi della Regione Toscana, lenti come un pachiderma che tuttalpiù riesce a partorire un topolino”.

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