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Serristori, il 22 giugno incontro fra i Sindaci del Valdarno Fiorentino e il sindacato Cobas

I Cobas lo avevano richiesto da tempo, per l’esattezza dal 3 giugno scorso, ed ora c’è una data: i Sindaci del Valdarno Fiorentino ultimate le primarie dei comuni interessati, hanno indetto per il giorno 22 giugno alle ore 11 presso la sede del palazzo municipale di Figline un incontro con il sindacato e i delegati RSU COBAS USL Toscana Centro incentrato sulla situazione dell’ospedale Serristori. “Intanto – scrivono i Cobas- sta proseguendo la cabina di regia sociale in previsione di iniziative e mobilitazioni a difesa della natura del presidio ospedaliero.”
“ Il 27 maggio 2021 come sindacato COBAS P.I. USL Toscana Centro- proseguono Andrea Calò, Domenico Mangiola ,Valentina Fontanelli e Lorenzo Sgherri- abbiamo espresso la totale contrarietà alle scelte regionali e aziendali sulle sorti del presidio ospedaliero Serristori che da ospedale per acuti con capacità di rispondere in sicurezza all’urgenze viene declassato ad ospedale di comunità, con una serie impressionanti di modifiche organizzative, gestionali e assistenziali che mettono definitivamente in crisi la tenuta del servizio sanitario del Valdarno fiorentino. A questa situazione si è aggiunta la violazione delle relazioni sindacali impedendo alla RSU di avere in mano gli atti formali e le delibere relative al cosiddetto rilancio e potenziamento annunciato dall’Assessore Regionale alla Sanità con, a quanto sembra, il parere favorevole dei Sindaci. Il piano da noi contestato oltre che da una fitta rete di associazionismo valdarnese se portato avanti da Regione Toscana, Sindaci del Valdarno fiorentino e Direzione Generale USL Toscana Centro prevede la soppressione e sostituzione del PS H24 in Punto di Primo Soccorso (PPS) a gestione del 118, la chiusura della sub intensiva, il mancato adeguamento delle dotazioni organiche (infermieri, oss, tecnici sanitari) per le funzioni di competenza con prioritaria assegnazione di sede di lavoro c/o il presidio stesso, la creazione di un team unico di medici di medicina generale, chirurghi, ortopedici e anestesisti in condivisione con il presidio di Pone a Niccheri (OSMA),la riallocazione territoriale della Medicina B per la quale viene creata una area di lungo degenza a gestione dei medici di famiglia, la riduzione dell’attività di endoscopia che da servizio aperto sulle 12h 6gg alla settimana su 7gg riaprirebbe solo 2gg la settimana solo la mattina, l’abolizione degli interventi chirurgici di ortopedia mentre per la chirurgia generale vengono previsti soltanto interventi programmati e di bassa complessità.”
Tutto questo secondo i Cobas azzererebbe la presenza nelle 12h notturne di anestesisti e chirurghi rimanendo nel presidio un professionista medico di medicina generale che dovrebbe preoccuparsi dei pazienti ricoverati nelle due medicine oltre a quelli della chirurgia.
“Un’ operazione di maquillage che – scrivono i Cobas- metterebbe a grave rischio la presa in carico in sicurezza dei pazienti oltre ad esporre i lavoratori ad un perenne rischio clinico professionalmente inaccettabile.”

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