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San Giovanni avvia un progetto di natura ambientale per i territori palestinesi

L’amministrazione di San Giovanni Valdarno ha approvato in questi giorni l’atto convenzionale tra il Comune e la Fondazione “Giovanni Paolo II” per realizzare il progetto “Bethlehem Green City”, verso un modello virtuoso di sostenibilità ambientale, da realizzare principalmente nei territori palestinesi. Il progetto è stato approvato e finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e si pone vari obiettivi: contribuire a rendere più efficiente il sistema dei rifiuti solidi urbani in Cisgiordania attraverso la raccolta differenziata sviluppando, nel contempo, azioni di economia circolare urbana; rafforzare il sistema di raccolta di rifiuti solidi urbani del distretto di Betlemme, avviando un sistema di raccolta differenziata, aumentando la consapevolezza e le capacità delle istituzioni locali e del Joint Service Council for Solid Waste Management, anche attraverso il sostegno ad iniziative di economia circolare urbana. Il progetto durerà tre anni e avrà un costo di quasi 1.500.000 di euro, finanziato in gran parte dell’Aics.
Il Comune di San Giovanni, per svolgere alcune attività di supporto alla gestione sia in Italia che in Palestina si avvarrà della collaborazione della Fondazione Giovanni Paolo II di Pratovecchio. L’iniziativa è stata elaborata attraverso una lunga serie di contatti diretti tra funzionari ed esperti dell’ente valdarnese, partner locali e partner tecnici italiani. Previsto un comitato di pilotaggio che si occuperà della supervisione della pianificazione strategica annuale e pluriennale; un comitato territoriale di supporto per fornire assistenza nella definizione dei documenti strategici annuali; un comitato operativo di progetto che si occuperà del coordinamento del progetto in loco e della gestione delle attività in Palestina. Come noto, il Comune di San Giovanni è gemellato con quello di Gerico, città della Cisgiordania, situata in prossimità del fiume Giordano. Una terra particolarmente cara alla comunità sangiovannese che, non a caso, ha sviluppato in passato diversi progetti di cooperazione con la Terrasanta e con la città di Gerico in particolare. Impegni ribaditi con la programmazione di questo intervento strutturale nel settore ambientale e dei servizi, sostenuto finanziariamente dall’Agenzia italiana di cooperazione allo sviluppo e da un pool di partner tecnici toscani di primo livello. Nell’agosto di un anno fa San Giovanni ricordò la figura di Abuna Feras Hejazin, ex parroco di Gerico morto di Covid. Aveva collaborato con il Comune italiano per il gemellaggio, mettendo sempre a disposizione la sua attività parrocchiale per il bene della città.

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