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“L’altra domenica”. Le estati ruggenti di Gastone Parigi…..

Quando le rotonde erano sul mare e gli innamorati si cullavano fino alle prime luci del giorno con la musica delle grandi orchestre, quelle stagioni ruggenti portavano la firma anche di un grande musicista sangiovannese, Gastone Parigi, e della sua tromba. Al covo di nord est di Paraggi, sopra un mare da fiaba, alla Capannina al “Forte” o alla Bussola delle “Focette” di patron Bernardini, sfilavano i più bei nomi della canzone italiana ed internazionale. Insieme a Mina, la Vanoni e Celentano ecco i cosiddetti cantanti “confidenziali” da …sala come Fred Bongusto , Bruno Martino, Peppino Di Capri e quelli all’epoca più fuori dagli schemi classici come Renato Carosone e Fred Buscaglione, torinese di Borgo San Paolo e una vita trasgressiva che oggi a dire il vero ci fa quasi..sorridere. E poi due grandi musicisti con la loro tromba e le loro orchestre dalle belle giacche in lame, sempre pronti a guardarsi in cagnesco, ovvero Nini Rosso ed il nostro Gastone Parigi.
Oggi io lo ricordo come virtuoso musicista che ebbe i suoi anni di meritato successo: parlandoci, riuscivo a strappargli pur con una certa fatica ricordi ed aneddoti di quegli anni straordinari dell’Italia in pieno boom economico. Anni per lui pieni di serate e di tournée a fianco dei più grandi cantanti, un po’ tutti. Come quando in piena notte, dopo aver suonato al “covo”, partì con la sua spider rossa in direzione Versilia con a fianco una giovane Mina. La Giulietta rombava nella notte ligure ed i tornanti del passo del Bracco sembravano ombre e fantasmi minacciosi, illuminati solo dalla luce dei fanali. Bene, con gli effetti della serata, la stanchezza e qualche bicchiere forse di troppo, la “divina”, seduta a fianco del pilota Gastone, aveva ben presto manifestato un certo malessere fisico. Morale della favola, transitati da Deiva Marina, questi segnali esplosero in un inondazione che ebbe come scenario la macchina nuova fiammante del musicista sangiovannese. La versione peraltro è confermata nell’unica biografia autorizzata della signora Mazzini, la più grande cantante italiana forse, o senza il forse, di ogni tempo.
Quanto Parigi poi fosse richiesto sul finire degli anni 50 e primi anni 60 è testimoniato da coloro che li hanno vissuti: nel 1962, per dirla tutta, i giovani Luigi Tenco e Enzo Jannacci furono scritturati per aprire le serate alla grande orchestra di Gastone presso le terme di San Pellegrino e ad un certo Giorgio Gaber ricordava di aver chiesto proprio al Parigi consigli e qualcosa altro per..lavorare . Non era uomo prodigo di parole ed andava stimolato e accompagnato nei suoi tanti ricordi: una sola cosa lo faceva arrabbiare di brutto e cioè quando gli si parlava del “rivale” Nini Rosso, che lui definiva senza mezzi termini un personaggio di non eccelso talento e molto costruito. Non so se sia proprio così, di vero c’è invece che in quelle estati ruggenti, musica e balere, sax e balli guancia a guancia, in quelle notti di rotonde sul mare e di stanze senza pareti, tutti gli italiani e non solo hanno sognato con la tromba magica e la grande orchestra di Gastone Parigi.

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