Cerca
Close this search box.

Dalla maturità covid alla scelta del futuro: l’esperienza di quattro ragazzi valdarnesi

La maturità non è solo una tappa scolastica ma il primo vero momento in cui si chiede allo studente chi è e chi vuole diventare. Decidere cosa portare con sé degli anni scolastici ma anche iniziare a costruire il proprio futuro: se il quinto anno rappresenta tutto ciò, doverlo affrontare in epoca di covid è sembrata un’impresa. L’esame, le difficoltà, le soddisfazioni ma anche le scelte fatte (o ancora no): l’esperienze di Tancredi e Matilde, del liceo scientifico; Giulia, del liceo linguistico e Alessia, liceo artistico.

“La maturità è andata abbastanza benedice Tancredisicuramente il fatto di avere un esame semplificato e simile all’anno precedente mi ha aiutato a sapere a cosa sarei andato incontro. Credo che la parte più difficile dell’esame sia stato il collegamento interdisciplinare, era la il punto su cui avevo meno certezze ed avevo paura di fare scena muta”

Dice Alessia:” Posso considerarmi soddisfatta del mio voto ma sicuramente il mio ultimo anno è stato molto difficile: per motivi di salute non sono potuta più tornare a scuola. Quando la classe era in DAD non sentivo il peso della situazione ma quando tutti erano in aula e io no, le lezioni diventavano incomprensibili. Ho studiato praticamente da autodidatta, è stato straziante. Il mio esame sono state soprattutto l’emozione e la paura di rivedere i miei professori”

“Sono soddisfatta della mia maturità anche se arrivare all’esame è stato piuttosto caoticospiega Matildenon sapevamo cosa aspettarci. Non sapevamo se c’erano gli scritti o meno oppure se avremmo avuto la commissione interna o i membri esterni. I dubbi sono continuati fino agli ultimi giorni riguardo alcuni dettagli che variavano da commissione a commissione”

E’ grande anche la soddisfazione di Giulia: “La maturità è stata un’esperienza unica. Ho sostenuto la prova il primo di luglio, quindi le mie ansie e preoccupazioni si sono protratte a lungo nell’attesa che arrivasse il giorno della prova. Tuttavia, una volta uscita dall’aula, mi sono sentita fiera di me più che mai ed essendo passata con la lode, l’esame mi ha regalato anche una grandissima soddisfazione. Sicuramente il fatto che sia stato mantenuto il maxi orale già sperimentato l’anno scorso ha dato la possibilità a professori e ragazzi di sapere un po’ cosa aspettarsi”

Riflessioni anche su quelli che sono stati gli ostacoli più difficili da affrontare, prima fra tutti l’incertezza della modalità della prova.

“La cosa che mi ha più disorientato è stata l’essenza di certezzesecondo Giulial’impossibilità di fare programmi a lungo termine. Erano incerte interrogazioni, compiti, esami di certificazione o qualsiasi altro tipo di attività vista la facilità di finire in quarantena e soprattutto l’andamento dei contagi che hanno determinato la modalità di svolgimento delle lezioni”

Quello che sembra un punto di arrivo in realtà è solo l’inizio di un nuovo percorso. Dopo la maturità si aprono infinite possibilità e scelte. Se qualcuno ha da sempre le idee chiare, per qualcun altro la scelta è ancora nebulosa.

Tancredi ha sempre saputo cosa fare, aspettava solo il momento per realizzarsi :“Dopo il liceo ho scelto di non proseguire con gli studi e buttarmi subito nel mondo del lavoro, in particolare nella ristorazione. Il percorso di orientamento è avvenuto attraverso incontri con dei tutor ma ciò che mi ha aiutato maggiormente è stato fare esperienze extrascolastiche, piccoli lavoretti che mi permettessero di capire cosa mi piace e in cosa sono bravo”

“Vorrei trovare subito un lavoro che mi piacciaafferma Alessianon mi vedo all’università. Spero di lavorare come fotografa, magari nella pubblica amministrazione, unendo la mia passione con il lavoro. Continuerò a nutrire i miei interessi con corsi e approfondimenti, non sono come una laurea ma tutto fa curriculum”

Matilde vuole invece continuare gli studi: “Ho sempre saputo che avrei continuato a studiare dopo il liceo, sempre dato per scontato e in effetti ora come ora mi ritroverei persa a dovermi destreggiare nel mondo del lavoro. Ho scelto di iscrivermi a fisica, non senza mesi di incertezze e tentennamenti, per poi insegnare”

“Non so ancora cosa farò il prossimo anno- dice Giulia– sicuramente continuerò gli studi, ma non ho ancora scelto la facoltà. Da un lato credo proprio che sia stata la necessità di vivere giorno per giorno senza pensare di poter programmare tutto come mio solito che in un certo senso mi ha fatto perdere di vista la scelta universitaria, che percepivo come qualcosa di ancora lontano”

Dopo un anno intenso e complicato sotto diversi aspetti restano le speranze di ognuno di loro.

“Per il prossimo anno spero di trovare in primis serenitàdice Giuliache è ciò a cui forse tutti ora aspiriamo e poi di scegliere un corso che veramente mi piaccia e mi appassioni”

“Entro il 2022 mi auguro di aver raggiunto una stabilità economica, covid permettendo” dice Tancredi.

“Per il futuro ho imparato a non aspettarmi nienteparla Alessiaora come ora voglio concentrarmi sulla mia salute, che è l’unica cosa che conta”

Matilde “Per l’anno prossimo non so esattamente cosa aspettarmi, mi auguro intanto di riuscire a integrarmi nonostante il dover mantenere le distanze. Mi auguro anche di appassionarmi a ciò che studio ancora più di quanto non lo sia già: sinceramente pensare a tutto ciò che ho la possibilità di scoprire allo stesso tempo mi eccita e mi terrorizza.
Spero infine, come immagino molti, di poter fare qualcosa di buono di tutto questo come persona, come fisica e come insegnante – se davvero lo diventerò, non si sa mai”

Articoli correlati