Cerca
Close this search box.

Enpa. Forte diminuzione dell’abbandono dei cani ma ora è emergenza felina

Impegno, lavoro e sensibilizzazione: questa la chiave vincente di Enpa che negli anni ha portato grandi miglioramenti nel contrasto all’abbandono dei cani, ma le sfide non sembrano essere finite. L’ultima “frontiera”, infatti, è l’abbandono felino, con cuccioli spesso buttati nei cassonetti dell’umido e il vero grande problema da risolvere è la prolificazione incontrollata e spasmodica dei gatti, la cui unica soluzione è la sterilizzazione.
“Cosa succede quando diamo da mangiare a gatti randagi?- racconta Letizia Cipriani, volontaria Enpa– che una coppia di gatti nutriti dall’uomo, in due anni crea una colonia felina di 60 elementi. Gli animali con a disposizione così tanto cibo e estrapolati dalla selezione naturale si riproducono in modo rapsodico. Gatte che stanno ancora allattando restano di nuovo incinte, questo è innaturale. Benissimo dare da mangiare al gatto di quartiere, ma questo genera una responsabilità civile. Date da mangiare ma fate sterilizzare perché per ogni gattino nato ne muore uno o finisce in gattile”

I volontari Enpa si appellano ala responsabilità civile di ogni cittadino: “Appena arriva un gatto nuovo nel proprio quartiere, nel proprio capanno, nel proprio orto, le persone dovrebbero contattare subito l’Enpa in modo da sterilizzare gratuitamente questi animali”

L’associazione animalista, in collaborazione con l’Usl del Valdarno aretino riesce a sterilizzare dai 500 ai 700 gatti l’anno (in totale 5.000 dal 2013), senza contare le sterilizzazioni di veterinari privati convenzionati con l’associazione:  ” Chi adotta un gatto da noi ha solo due obblighi- ricorda Letizia– amarlo e sterilizzarlo”

La sterilizzazione non serve solo a contenere le nascite ma è fondamentale per la salute fisica e psicologica degli animali. Il gatto non è un animale sociale: un alto numero di felini provoca lotte per il territorio, maschi che mangiano i cuccioli e la diffusione di nuove malattie.  Basti pensare alla circolazione della FIV (AIDS felina) e della FELV ( leucemia felina), malattie una volta rare ma che ora stanno conoscendo una diffusione esponenziale.

“E’ necessario abbattere tanti pregiudizi sulla sterilizzazione- racconta Letizia- si pensa che la sterilizzazione possa snaturale il gatto, ma non è vero. Continuano a cacciare, restano animali notturni, giocano tantissimo, non cambiano la loro natura. Molte persone ci rispondono che non vogliono sterilizzare perché non è naturale, ma è naturale dare da mangiare scatolette e croccantini?”

I motivi che spingono le persone a non sterilizzare sarebbero psicologici, culturali e di indolenza: “ Siamo legati a una visione per la quale le gatte devono fare i cuccioli, c’è un’umanizzazione estrema che ai gatti sta facendo solo male. Le persone, inoltre, ci chiamano alla terza cucciolata delle loro gatte, ma se ci avessero contattato subito il problema non si sarebbe posto”

L’associazione non ha mai smesso di lavorare, neanche durante il covid ma la strada è ancora lunghissima ed è necessario l’aiuto dei cittadini: “Noi continuano a sterilizzare ma i privati no, per questo i numeri di ritrovamenti di gatti non accennano a diminuire”

Ma se è necessario parlare di emergenza per i gatti, sicuramente dal canile arrivano ottime notizie. “Per l’esperienza delle nostre zone possiamo dire che non c’è più l’emergenza di abbandono cani d’estate- dice Luigina Bassani, presidente Enpa – sono cambiati i tipi di ferie, sono aumentate le strutture che accettano animali e noi sensibilizziamo chiunque adotti tramite Enpa” . Durante la pandemia il numero dei cani abbandonati è diminuito. “Gli anni passati intervenivamo mediamente per 450 cani l’anno.  Quest’anno siamo intervenuti per 110 cani ma tra adozioni immediate e restituzioni ne sono rimasti in canile una trentina per poi averne fatti adottare 35. Il numero dei cani in canile sta diminuendo”

 

 

 

 

Articoli correlati