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Il Pd di Montevarchi sulla sanità: “Via l’area vasta. Il Valdarno Aretino e Fiorentino come unica entità”

Superare il modello della maxi Asl, non tornando all’azienda sanitaria provinciale, bensì ad un’unica entità valdarnese che comprenda sia il versante aretino che quello fiorentino. Questa la proposta del Partito Democratico di Montevarchi, che ha affrontato un tema da sempre attuale. La segretaria Elisa Bertini si è detta contraria ai vecchi livelli provinciali “che hanno visto negli anni precedenti svuotare la nostra sanità di vallata a favore di quella aretina”. L’idea, invece, è quella di pensare ad una programmazione territoriale vera, in cui il Valdarno si possa riconoscere come unica entità indipendente dai confini provinciali.
“Il riconoscimento dell’Ospedale della Gruccia come presidio di 1° livello ha aperto un nuovo capitolo nella storia della sanità della nostra zona – ha aggiunto il Pd -. Il risultato, ottenuto grazie all’impegno dei nostri rappresentanti in Regione, lo possiamo interpretare come la volontà della Regione Toscana di considerare la zona valdarnese come un’unica entità al di là dell’appartenenza alle diverse province, distretti ed Aree Vaste. Di conseguenza, siamo fermamente convinti che la programmazione futura dovrà tener presente del nuovo quadro ed occuparsi dei bisogni dell’intero bacino valdarnese e non più solo di quello aretino”.
Fondamentale, per Elisa Bertini, sarà il ruolo della Conferenza dei Sindaci e il dialogo costante che dovrà esserci fra tutti gli ambiti istituzionali. “Concordiamo con quanto affermato dal nostro candidato a Sindaco Luca Canonici – ha proseguito – : lavoriamo tutti insieme per un nuovo modello di sanità tra Valdarno aretino e fiorentino e per il potenziamento dell’Ospedale del Valdarno. È fondamentale far sì che il nosocomio della Gruccia sia potenziato con organici adeguati alla propria struttura e bacino di utenza, con professionalità importanti, assunzioni di primari, medici, infermieri e personale sanitario. La difesa del punto nascite, l’offerta alle puerpere della migliore assistenza in ogni fase della gravidanza ed il potenziamento della Pediatria dovrà trovarci uniti e dovranno rappresentare un valido incentivo per la scelta del nostro presidio ospedaliero”.
Il Partito Democratico punta poi molto sul Recovery Found. Le risorse europee dovranno essere indirizzate sul potenziamento dell’assistenza sanitaria territoriale. “Proprio per questo riteniamo che la nostra Montevarchi debba farsi trovare pronta per intercettare quelle risorse che consentano la realizzazione delle Case della Salute in città e nella frazione di Levane – ha spiegato il Pd -. Strutture che accolgano i Medici di Medicina Generale con servizi garantiti per almeno 10 ore diurne, che diano la possibilità agli assistiti di essere seguiti anche da medici diversi dal proprio, dotate di personale infermieristico e tecnico, dove sia data la possibilità di effettuare ambulatori specialistici, indagini diagnostiche e interventi di primo soccorso. Solo così potremmo garantire ai cittadini di Montevarchi risposte sanitarie efficienti e sicure senza doversi recare in pronto soccorso o rivolgersi alla struttura privata”.
Elisa Bertini ha ricordato che la Regione Toscana è stata la prima ad aver istituito le USCA, unità che hanno dimostrato di sapere dare quelle risposte sanitarie territoriali che mancavano. La richiesta è quella di renderle definitive, efficienti e operative e ciò sarà possibile solo se saranno dotate di personale, medico infermieristico e sanitario in misura sufficiente.
“Anche nella nostra città la popolazione in età avanzata è in aumento ed in futuro lo sarà ancora di più e con essa aumenterà la necessità di assistenza domiciliare in termini sia quantitativi che qualitativi – ha proseguito il Pd -. Puntare quindi sul miglioramento dell’offerta assistenziale domiciliare sarà fondamentale. L’impegno dovrà essere rivolto alla ricerca di risorse che consentano investimenti sul personale medico, infermieristico e tecnico, per favorire maggiori e migliori servizi alle famiglie in difficoltà che troppo spesso si sentono sole nell’affrontare situazioni di emergenza. Infine, – ha concluso la segretaria – dovremo impegnarci sempre di più nella ricerca di risorse e investimenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa. Impresa molto difficile da realizzare ma non per questo meno importante soprattutto in questa fase di pandemia è fondamentale garantire agli utenti tempi certi per le viste specialistiche e diagnostiche nelle nostre strutture pubbliche per tornare ad una sanità veramente pubblica e accessibile a tutti”.

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