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L’altra domenica. Un ponte….per tutti

In mezzo ad una settimana certo non facile per la politica di casa nostra ecco rimbalzare la notiziona di cui avvertivamo l’assenza, la possibile costruzione del…ponte sullo stretto di Messina. Pare infatti che anche l’attuale esecutivo abbia rilanciato l’idea vecchia e cara (in tutti i …sensi). Due stavolta le possibili tipologie di realizzazione per il ponte sospeso fra Scilla e Cariddi, ad una o a due campate, come si è premurosamente affrettato a spiegare il ministro delle infrastrutture Giovannini…Ora, ci sta anche che, dopo aver visto un atleta italiano trionfare nei 100 metri alle Olimpiadi, si possa vedere compiuta quest’opera sempre accompagnata in fase progettuale da una rumorosa retorica che è servita a sprecare ingenti risorse pubbliche. Mai dire mai.
Ma il progetto ponte, da ritirare fuori al momento opportuno, è stato il cavallo di battaglia di parecchi governi, a volte alla stregua di chi getta la palla in calcio d’angolo per prendere tempo e, soprattutto, per deviare l opinione pubblica da altri impellenti problemi.
Nel corso di questi anni si sono succeduti slogan, progetti, modellini, solenni presentazioni e varie amenità: Berlusconi prima e Renzi dopo hanno cavalcato quello che rimane un…sogno per chi ha voglia di sognare ovviamente con queste cose. La storia, che incomincia addirittura ai tempi dei Borbone e del regno delle due Sicilie, ha proposto vari progetti ingegneristici affrontati in tempi e con soluzioni diverse e con la nascita di società concessionarie poi miseramente naufragate (l’ultima ai giorni nostri).
Progetti che hanno elaborato la costruzione del “ponte” in sospensione con una o più campate, con tunnel sottomarini e subalvei, identificando svariati punti di localizzazione sulle rispettive sponde. Giova anche ricordare come, al momento, siano quasi 11 milioni i passeggeri annui che attraversano in nave lo “stretto”, con un milione di veicoli “pesanti” e due cosiddetti “leggeri”: un enorme business per le società di trasporto interessate e un giro di affari non sempre del tutto trasparente e che tuttavia interessa oggi come oggi migliaia di lavoratori.
Si fa? non si fa? Insomma, ogni momento è buono per ritirare fuori l’idea ed anche il governo attuale, a quanto pare, non fa …eccezione.
Ma al di là di quelli che potrebbero essere i reali vantaggi dell’opera, vorrei qui ricordare un sondaggio (serio) effettuato anni fa con la popolazione siciliana, la cui maggioranza si schierava contro la realizzazione. Si scomodarono per il “no” anche motivazioni di ordine psicologico, come per esempio la perdita dell’insularità, ossia di quel sentimento e di quella sensazione che da sempre contraddistingue gli abitanti delle isole….Ma insomma, al di là di tutto, un ponte (ipotetico ) da noi non si nega proprio a…nessuno. Avanti un altro giro…

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