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L’altra domenica. La vita degli altri….

C’è un contrasto stridente fra il nostro mondo e quello degli altri…Fra noi che ci nutriamo, ci vestiamo, ci curiamo, facciamo le vacanze e coltiviamo le nostre passioni in paesi con regole e un benessere diffuso (almeno fino a poco tempo fa…). Dall’altra parte un mondo fatto di senza nome, di vessati e dimenticati anche da…Dio, condannati a remare controcorrente fin dalla nascita. E poi i nostri punti di osservazione, quelli di uomini di “sinistra, di centro o di destra”, spesso limitati a brevi commenti di commiserazione e poco altro ancora, come se avessimo un po’ vergogna della nostra cattiva coscienza.
In questo inferno dantesco ci sono uomini, donne e bambini afghani ma anche… di tanti altri paesi della terra lacerati da guerre infinite, sfruttamento e miseria morale e materiale. L’umiliante sconfitta delle “cosiddette “forze di pace” in Afghanistan segna un punto di non ritorno anche sulle strategie da adottare in simili circostanze: pur non essendo un esperto, azzardo nel dire come vada rivista la politica di “militarizzazione” in certi paesi, tenuto conto che la democrazia e persino la “dignità della vita stessa” non sono esportabili dal di fuori, ma hanno bisogno di una spinta propulsiva che venga dall’interno (e la storia è lì a ricordarcelo). Ne sono poi conferma le parole pronunciate da esponenti “talebani” proprio in questi giorni, al netto di una loro credibilità.
E…come sempre accade, sulla pelle della povera gente, si muovono interessi di parte quasi mai convergenti fra loro, sempre usati per fini politici e di potere fra le stesse nazioni. In pashtu, la lingua idioma afghana il termine “talib” vuol dire studente, nello specifico tutto parte da un gruppo di fondamentalisti che propugnavano la nascita di un regime teocratico basato sul rigido rispetto della regola coranica (che si presta a interpretazioni molto parziali e interpretative se si legge attentamente la stessa scrittura). Non vado oltre: penso soltanto che in qualsiasi mondo possibile il rispetto, la tutela dei diritti, la parità di genere e la libertà di pensiero siano elementi fondanti per la dignità stessa della vita di ciascuno. Che non necessariamente poi significa un modello di società migliore di un altra, tutto altro…

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