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Leonardo De Nicola ricorda Francesco Morini: “impersonò il difensore di un tempo”

Quando a Villa la Massa arrivava la Juventus, il primo a scendere dal pullman era Francesco Morini, già nelle vesti di accompagnatore della squadra bianconera. E subito si dirigeva verso la reception con tanto di bacia mano alla bella signora che, credo, fosse la proprietaria di quel bell’albergo in riva all’Arno dalle parti di Candeli. Elegantissimo e splendente fuori dal campo quanto rude e determinato in mezzo all’area di rigore, i suoi duelli rusticani con i più celebri centravanti del tempo sono rimasti leggendari in un calcio dove tutto era diverso, falli e gomiti compresi .
Detto “Morgan” per la sua chioma bionda, venne scoperto e lanciato nel grande calcio dal “dottor” Bernardini alla Samp: nel 1968 il passaggio alla Juve insieme a Roberto Vieri, un grande talento perso per strada. E, con la “signora”, Morini ha giocato e vinto battaglie epiche, sempre in mezzo alla difesa come un pirata in cima alla nave pronto a respingere ogni assalto avversario. In nazionale prese parte al mondiale tedesco del 1974 ma trovò lo spazio chiuso da altri specialisti del ruolo, penso a Rosato o a Bellugi. Toscano di San Giuliano Terme, o meglio di Metato, una piccola frazione del comune pisano, aveva sempre la battuta pronta e tagliente.
Lo ricordo al circolo del tennis di Torino impeccabile come sempre e, per l ultima volta, alla ” Eroica” di Gaiole in Chianti, quando prendemmo un caffè insieme rievocando i vecchi trionfi. Gli passai al telefono il mio amico Renzo Parodi, giornalista e sampdoriano di ferro che ne ricordava le imprese con la maglia blucerchiata negli anni 60….quando svettava sul prato di Marassi accanto a Vincenzi e Delfino. Se ne va oggi a 77 anni un altro grande juventino ed un epigono di ciò che è stato il difensore nel calcio anni 60-70, quando si marcava a uomo e non si facevano mai troppi complimenti…

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