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Figline. Cobas, Calcit e Salviamo il Serristori chiedono un incontro urgente con i sindaci sull’ospedale

Un incontro urgente con i Sindaci del Valdarno Fiorentino per parlare delle criticità presenti al Serristori e delle strutture e i servizi territoriali – distretti, USCA, 118, Guardia Medica. La richiesta è arrivata dai Cobas della Usl Toscana Centro, dall’associazione Salvare il Serristori e dal Calcit Valdarno Fiorentino, a seguito dell’incontro avvenuto il 7 ottobre scorso. E’ stata ribadita l’insostenibilità dell’attuale gestione aziendale in merito al futuro dell’ospedale di Figline, ormai inadeguato a rispondere alle acuzie e ai ricorrenti bisogni sanitari della popolazione, a causa delle misure di depotenziamento del presidio e del persistere della riduzione di posti letto, attività e servizi. Cobas, Calcit e “Salvare il Serristori” hanno sottolineato che, nonostante sia passata la fase emergenziale della pandemia, non si ancora concretizzato l’impegno assunto dalla Direzione Generale il 28 ottobre 2020 sulla normalizzazione delle attività ed il ripristino completo del servizio di Pronto Soccorso h24 , insieme al potenziamento dell’organico, alla luce delle nuove assunzioni già in essere.
“Della riorganizzazione in atto – hanno aggiunto – il presidio ospedaliero Serristori risulta essere danneggiato, penalizzato e sottodimensionato proprio sul versante dell’adeguamento delle dotazioni organiche di medicina generale, chirurgia, ortopedia e anestesia, pediatria, cardiologia e, di conseguenza, le relative specialistiche presenti nel periodo pre-covid, mentre allarmante rimane la situazione del personale sanitario addetto all’assistenza e ai servizi tecnico sanitari. Esprimiamo poi forte preoccupazione sulla rimodulazione dell’emergenza territoriale del 118 che risulta non essere in grado, come avevamo già denunciato, a soddisfare, se non con affanno, le richieste provenienti dalle popolazione dei vari Comuni, località e frazioni montane”. Il sindacato, il Calcit e l’associazione hanno ribadito che la chiusura del PS h24 e la mancata riapertura dei 14 posti letto di un intero reparto di Medicina al Serristori non possono essere sostituite dal DEA PS del presidio ospedaliero Santa Maria Annunziata, né dal Pronto Soccorso della Gruccia, perché sono in sovraffollamento, intasati o carenti di personale, mentre per la “Medicina – hanno aggiunto – rimane scandaloso che la Direzione Generale avvalli e copra l’immotivata indisponibilità dei Medici dell’OSMA a mettersi in rete ancora di più, alla luce del buco di bilancio in sanità da parte della Regione Toscana che ha fatto entrare in default tutto il sistema sanitario pubblico”.
E’ stato poi ricordato come era il Serristori fino al 2019. Gli accessi annui al Pronto soccorso erano circa 15 mila, con ricoveri totali per 3300 pazienti l’anno, 1.200 interventi chirurgici l’anno e circa 20.000 prestazioni ambulatoriali. “La situazione attuale vede invece chiuse o sospese gran parte delle attività, posti letto ridotti al 20%, chiuso il Pronto Soccorso e la Sub Intensiva, chiusa l’attività chirurgica di ortopedia, l’odontoiatria, alcune prestazioni ambulatoriali di oculistica, ridotta al lumicino l’attività cardiologica e pediatrica e in grande affanno l’area diagnostica di laboratorio analisi e dei cup/anagrafe, con la drastica riduzione di personale. “Abbiamo un chiaro quadro di un presidio in via di chiusura o smantellamento – hanno spiegato -. Riteniamo quindi non più rinviabile il ripristino alle piene funzioni del presidio ospedaliero Serristori per una efficace, appropriata assistenza e sicura presa in carico del paziente riaprendo tutto ciò che è stato chiuso, a partire dal Pronto Soccorso H24, investendo sulla struttura ospedaliera, sull’adeguamento delle dotazioni di personale, sul rafforzamento delle attività specialistiche mediche, sui servizi distrettuali conformemente ai bisogni territoriali del Valdarno Fiorentino e con risorse economiche e umane stabili e ad essi prioritariamente assegnate”.

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