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Bucine: il Pd di Ambra boccia gli allevamenti intensivi nel territorio

Riapre un allevamento intensivo di maiali nel territorio di Bucine e il Circolo Pd “Andrea Gaggero” di Ambra insorge al pari delle associazioni “Per la Valdambra” e “Agripunk” che nei giorni scorsi avevano scritto all’amministrazione comunale per protestare contro un’attività ritenuta incompatibile per un comprensorio vocato al turismo.
La struttura riaperta a San Pancrazio, spiegano adesso i Dem valdambrini, “è composta da 750 scrofe in produzione (con richiesta di ampliamento a 900) e altre 400 pronte a prendere il posto di quelle a fine produzione. Contando anche i giovani maialini, contiene circa 2.000 esemplari di varie età”.
E i vertici del circolo ribadiscono la loro contrarietà a forme di allevamento intensivo, “fabbriche “innaturali” di carne – scrivono – che creano problemi alla salute pubblica e all’ambiente. Alcuni tipi, è dimostrato, inquinano l’aria – sono la seconda causa di inquinamento da polveri sottili – producono metano che si disperde in atmosfera, le deiezioni devono essere smaltite, le carni di questi animali contengono antibiotici, indispensabili per la loro sopravvivenza in ambienti angusti”.
Concetti espressi durante un recente incontro al sindaco Nicola Benini al quale è stato ricordato che la Valdambra “si sta facendo conoscere in Italia e non solo per il pregio delle sue coltivazioni e la qualità dei suoi prodotti, la sua ospitalità. A forte vocazione turistica, non può e non deve diventare la valle degli allevamenti industriali – hanno detto – avendo già pagato nei decenni passati la presenza e poi l’abbandono di allevamenti di polli e tacchini”.
Benini ha rassicurato sull’iter autorizzativo dell’insediamento di San Pancrazio, “dimostrando, documenti alla mano, che tutto si è svolto secondo le procedure” e che queste riguardano soltanto in parte il municipio bucinese. I membri del Pd però vanno avanti e chiedono agli amministratori e alle autorità competenti di attivarsi per evitare l’apertura o l’ampliamento di simili impianti nel comune, compreso quello dell’Isola di Sotto, vicino ad Ambra, “che oggi ospita un rifugio per gli animali e che pare sia oggetto di trattative per poi eventualmente installarvi un ulteriore allevamento di suini”.
Invitato anche chi di dovere ad eseguire o sollecitare adeguati e più frequenti controlli su analoghe attività presenti e regolarmente autorizzate.

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