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San Giovanni. E’ uscito da “Mastrociliegia” lo stemma araldico del Comune che si trova a Montenero

E’ stato un artigiano della città a riprodurre lo  stemma araldico del Comune di San Giovanni Valdarno mediante vetro lavorato, apposto nella Galleria dei Comuni del Santuario di Montenero, a Livorno. Il bando di indizione del concorso di idee  per l’ideazione e la riproduzione è andato deserto e l’amministrazione comunale ha deciso di provvedere ad un affidamento diretto. A fine agosto è giunta al municipio la disponibilità di una storica bottega artigianale del centro storico, Mastrociliegia, di realizzare il manufatto, nel rispetto della tradizione artigianale vetraria del comune. L’offerta presentata al comune è stata accettata ed è stata  quindi  la mano sapiente di un  artigiano sangiovannese a creare lo stemma, simbolo della città, che è stato poi portato al Santuario, che domina la città di Livorno. All’interno di questo luogo  si trova infatti  una galleria che ospita i simboli dei comuni della Toscana.
E’ stata allestita dopo la proclamazione della Madonna di Montenero a Patrona principale della Toscana. Ogni stemma, ufficialmente donato dalla giunta comunale, testimonia la fede e la fiducia che le varie comunità ripongono nella Madonna, collocandosi sotto la sua protezione. Fino ad ora non era presente il simbolo del comune di San Giovanni, ma questa mancanza è stata colmata e lo stemma ha trovato posto in questo luogo importante, non solo dal punto di vista religioso, dell’intera Toscana. Non a caso il giorno dopo la vittoria delle elezioni, il presidente della Regione Eugenio Giani, nella sua prima uscita ufficiale, salì proprio a Montenero.  L’opera rappresenta uno scudo in legno realizzato dal maestro artigiano sangiovannese Simone Naldini su cui è collocato lo stemma dipinto a mano su ceramica dall’artista Andrea Roggi, ed è stata donata al vescovo della diocesi di Livorno Simone Giusti nel corso delle celebrazioni della Festa della Natività di Maria. La Galleria dei Comuni” è stata allestita il 15 maggio 1947 dopo la proclamazione di Papa Pio XII della Madonna di Montenero a “Mater Etruriae”. L’iniziativa assume  un doppio significato per la città: da un lato colma una lacuna rispetto alla mancata presenza dello stemma di San Giovanni sulle colline che sovrastano Livorno, dall’altro, valorizza le realtà artigianali e industriali della lavorazione del vetro, su cui la città vanta una lunga tradizione. La proposta è nata da un suggerimento di due sangiovannesi, Emilio Monciatti e Andrea Merli.

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