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L’altra domenica: quelle vecchie colonne segnavia…..

Il grande piano riformatore dei Lorena in Toscana passò anche attraverso la miglioria e, spesso, la costruzione di nuove strade. L’opera ingegneristica più celebre rimane la strada dell’Abetone, fatta costruire insieme al Duca di Modena e che porta in gran parte la firma dell’ ingegnere granducale Leonardo Ximenes per quanto riguarda il versante toscano, con l’ardito ponte sul Sestaione e tutta una serie di opere straordinariamente avveniristiche per l epoca. Fra le curiosità e ciò che è rimasto ai tempi nostri ci sono le colonne stradali segnavia, un marchio di fabbrica della viabilità dei tempi leopoldini. Dette anche “le colonne del Manetti” dal nome di Alessandro, l’ingegnere che le progettò e che tanta parte ebbe poi nel durissimo lavoro di bonifica della Maremma grossetana, costato vite umane ed ingenti somme di denaro.
Queste colonne…vennero certamente realizzate in “loco” su disegno preordinato con una parte standard in ghisa proveniente dalle reali officine di Follonica. L’impatto che ebbero sulla viabilità e sul territorio fu notevole, tanto da modificare persino la toponomastica delle stesse località interessate, pensiamo su tutte quella ad Indicatore nei pressi di Arezzo. Al momento sulle strade della nostra regione ne sopravvivono 18 delle oltre 50 installate a suo tempo. Ricordiamo che siamo nella prima metà dell’Ottocento, sotto Leopoldo II,,quarto ed ultimo Granduca (canapone) dopo la reggenza di Francesco Stefano, e poi Leopoldo I e Ferdinando.

Le colonne possiamo ancora vederle, conservate più o meno bene, in queste località:

Pieve a Nievole
Orbetello Scalo
Empoli
Galleno
Lucca in zona Borgo Giannotti
Monteriggioni
Montarrenti nel comune di Sovicille (Si)
Siena zona di San Marco
Arbia (Si)
Cortona
Indicatore (Ar)
Pontassieve (al bivio di San Francesco)
Pergine ( Montalto )
San Marcello Pistoiese (località Mammiano)
Capostrada (Pt)
Montecarelli (Barberino Mugello)
Capalle (Campi Bisenzio)

C’è poi ovviamente quella per noi più celebre e conosciuta, ovvero la Colonna del Grillo, nel comune senese di Castelnuovo Berardenga. Prima dell’avvento della tradizionale segnaletica stradale che ancora oggi conosciamo, questi erano i punti di riferimento per i non molti viaggiatori dell’ epoca. Con gli indicatori tradizionali ai primi del 900 il compito delle colonne rimase per lo più ornamentale: bellissimi poi furono i segnali installati da una compagnia petrolifera (benzina Lampo) che riportavano con dovizia di particolari la località attraversata e la distanza fra essa e molti altri centri della regione…,segnali che possiamo ancora vedere da qualche parte perfettamente restaurati.

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