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Valentino Shoes Lab: dopo l’incendio la ripartenza in Valdarno, nel polo produttivo di Levane

La Valentino Shoes Lab rinascerà nel polo produttivo di Levane. La direzione aziendale dello stabilimento distrutto da un incendio nella notte tra il 1° e 2 aprile scorsi ha incontrato le organizzazioni sindacali. E se il 18 ottobre i rappresentanti dei lavoratori si erano espressi positivamente sull’esito del vertice, perché era stata assicurata la presentazione al Cda del gruppo di Valdagno di un progetto per la rinascita nell’area industriale della frazione, ora si registra un altro passo in avanti.
Lo scenario della ripartenza sarebbe già individuato e potrebbe configurare la ristrutturazione di un immobile presente nella zona e al momento adibito a uffici. Un investimento di centinaia di migliaia di euro per un tempo di riconversione previsto di circa 6 mesi necessari a dotare l’edificio di impianti e macchinari indispensabili per la produzione di calzature della nota griffe della moda.
“Fin dal giorno successivo al rogo – spiega David Scherillo, segretario della Femca Cisl – come sindacati in maniera unitaria abbiamo affermato con chiarezza che l’azienda doveva rimanere nel nostro territorio. Ebbene adesso ci è stato detto che le nostre sollecitazioni sono state accolte”.
“Da subito abbiamo assunto una posizione chiara – aggiunge – per far comprendere la necessità di restare in Valdarno dove sono presenti maestranze professionali e in grado di produrre, grazie alla competenza di altissimo profilo, scarpe da donna di qualità assoluta”.
In attesa di conferme ufficiali i 160 dipendenti continuano ad essere organizzati secondo la formula inaugurata all’indomani del periodo di cassa integrazione: 60 operai a Levane nello stabile preso in affitto dal gruppo Prada; altrettanti ogni giorno a Capraia, nella piana fiorentina, trasportati da autobus messi a disposizione dalla proprietà per lavorare in un’altra delle sedi del marchio dove si alternano con i loro colleghi del posto; gli altri ospitati in un magazzino poco distante dallo sede originaria. “L’azienda – conclude il segretario della Femca – ha avanzato alcune richieste anche sull’organizzazione del lavoro. Saranno al centro della discussione durante le assemblee programmate nei prossimi giorni”.

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