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Risultati drammatici per la produzione di olio sulla Setteponti, in alcuni casi azzerata. E i costi lievitano

Una situazione difficile, con perdite che si sono attestate tra il 50% e il 100% e un aumento sensibile dei costi di produzione. Oggi produrre olio è sempre più complicato e questa annata, per l’associazione olivicoltori della Setteponti, è stata molto complicata, per non dire drammatica. La raccolta è quasi giunta al termine ed i risultati negativi sono frutto prima della gelata primaverile e poi della siccità, che hanno ridotto drasticamente la produzione.
“Il cambiamento climatico, che si manifesta sempre più spesso con eventi estremi, causando devastazioni ambientali e perdita di biodiversità, ha delle gravissime ripercussioni sui raccolti delle aziende – hanno spiegato dall’associazione -. In questo contesto, il costo medio all’origine di un litro d’olio, purtroppo, non può più essere quello che gli olivicoltori della Setteponti avevano ricostruito cinque anni fa, attestandosi tra i 12 e i 14 euro al litro. I mutamenti delle stagioni, le avversità e l’impennata dei prezzi delle materie prime dell’ultimo semestre hanno portato inevitabilmente a dover rivedere quel prezzo, pena la scomparsa di molte aziende olivicole del territorio”.
Questo prodotto tipico delle nostre tavole, quindi, ha visto incrementare notevolmente il prezzo, passato a 15-17 euro al litro. E quest’anno, addirittura, si arriverà a 20 euro. ”Come associazione – hanno aggiunto – abbiamo quindi deciso di vendere l’olio sfuso (in lattina o bag-in-box) a non meno di 18 euro al litro. Per olio sfuso intendiamo un buon olio, espressione fedele del nostro territorio, corretto, privo di difetti organolettici, con una qualità garantita e avvalorata da analisi chimiche e sensoriali. Ci sono poi le eccellenze: monocultivar o blend, da olive molite entro poche ore dalla raccolta in frantoi di moderna generazione con tecniche estrattive, che mirano a produrre oli di altissima qualità organolettica e nutracetica. Oli che vengono venduti quasi esclusivamente in bottiglia. Crediamo che l’ulivo e l’olio siano un patrimonio comune di produttori e consumatori, di contadini e cittadini – hanno concluso i rappresentanti degli olivicoltori -. Per tutelare questo patrimonio, c’è bisogno di uno sforzo comune tra la nostra categoria, i consumatori, le amministrazioni pubbliche, le associazioni di categoria. Tutti uniti in una campagna di salvaguardia dell’olivo e di promozione dell’olio extravergine di oliva di qualità”.

Ai nostri microfoni Rossella Rossi, membro dell’associazione olivicoltori della Setteponti

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