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Oggi manifestazione a sostegno dei lavoratori della Fimer. In piazza sindacati e sindaci

Un lungo corteo partito dallo stabilimento della Fimer di Terranuova che ha raggiunto il centro della cittadina valdarnese. Con in testa lavoratori, sindacati e sindaci del Valdarno. Una delle aziende più importanti del territorio presenta segnali di sofferenza ed è stata quindi organizzata oggi pomeriggio una manifestazione a supporto dei dipendenti e delle imprese dell’indotto. Negli incontri che si sono succeduti tra sindacati, enti pubblici e i proprietari è emerso un quadro che vede un’importante esposizione debitoria nei confronti di terzisti e fornitori, molti dei quali hanno sede in Valdarno e danno lavoro complessivamente a centinaia di persone. Quotidianamente circa 100 dipendenti della Fimer sono poi in cassa integrazione. Ci sono problemi nell’approvvigionamento delle materie prime e dei componenti e questo rallenta la produzione. Fimer impiega 450 dipendenti diretti e circa 20 interinali. Includendo l’indotto che è stimato in oltre 300 unità si arriva complessivamente a circa 800 persone. “La manifestazione serve a far capire a tutti lo stato in cui si trova ad oggi l’azienda con tutto il suo indotto – hanno spiegato i sindacati -. Ci sono difficoltà nell’approvvigionamento dei materiali e anche dovuti agli effetti della pandemia. Ma c’è bisogno anche di un sostegno economico-finanziario diverso che in questo momento la proprietà non può evidentemente assicurare”. Ai nostri microfoni Alessandro Tracchi della Cgil, Ilaria Paoletti della Cisl e David Materazzi della Uil.

“Serve la liquidità necessaria da parte dell’azienda per porre fino a quello che possiamo definire un circolo vizioso – ha detto il sindaco di Terranuova Sergio Chienni –. La proprietà parla di esposizione di 50 milioni di euro nei confronti di terzisti e fornitori, parte dei quali riguardano aziende del Valdarno”.

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