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Approvato il progetto esecutivo per la riqualificazione delle ex scuole Lambruschini di Figline. Nel 2022 via ai lavori

4,5 milioni di euro di investimenti per ridare nuova vita alle ex scuole Lambruschini di Figline. È stato approvato il progetto esecutivo per il completamento dei lavori di ristrutturazione e i lavori partiranno già nel 2022. Quest’area, finalmente, troverà una nuova destinazione e diventerà il nuovo “Palazzo della cultura”, con la sede della biblioteca comunale e sale polivalenti, oltre all’archivio comunale. Il via libera da parte della giunta comunale è arrivato ieri, dopo che il consiglio comunale aveva approvato la modifica al piano delle opere pubbliche. Per coprire le spese l’amministrazione ha deciso di accedere ad un mutuo a tasso zero erogato dall’Istituto per il Credito sportivo dal valore di un milione di euro, grazie al quale sarà raggiunta la completa copertura finanziaria dell’opera. Un progetto che presenta importanti revisioni rispetto al precedente e che ha già ottenuto le autorizzazioni paesaggistiche e le valutazioni tecniche necessarie. Nel 2022 si procederà all’affidamento dei lavori e all’apertura del cantiere.

La novità più evidente rispetto alla precedente ipotesi progettuale riguarda la facciata storica delle Lambruschini. Ci sarà un restauro conservativo completo di tutte le parti lapidee (imbotti, architravi e davanzali delle finestre, il basamento a terra e il portale sull’ingresso principale). Il progetto prevede poi la realizzazione di una struttura in acciaio che andrà a comporre un portico a copertura della gradinata di ingresso e dell’intero sviluppo frontale dell’edificio. Una soluzione che consentirà di valorizzare e rendere maggiormente riconoscibile la facciata storica delle ex scuole, alleggerendo, rispetto al progetto iniziale, l’impatto architettonico su via Fabbrini. Una soluzione che ha già ottenuto il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica da parte della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e paesaggio. Il nuovo progetto introduce poi un complesso lavoro di adeguamento dell’opera a tutta la normativa in materia di sicurezza, sostanzialmente aggiornata rispetto a quando venne redatto il disegno originario.
Il primo progetto esecutivo per il recupero delle ex scuole Lambruschini risaliva infatti al 2008. Avviati i lavori, il cantiere venne poi sottoposto a sequestro nel novembre 2011 nell’ambito delle indagini disposte dalla Procura della Repubblica di Firenze – risoltesi poi con l’assoluzione piena di tutti i componenti della ex Giunta comunale – e quindi dissequestrato soltanto nel febbraio 2016.
Il nuovo progetto prevede quindi il completamento degli interventi sulle superfici esterne, il rifacimento dell’impiantistica e di tutti gli infissi e delle vetrate: operazione complessa, dato che l’edificio presenta circa 200 finestre in gran parte di misure diverse una dall’altra. È prevista poi la completa funzionalizzazione del piano terreno, dove troverà sede la nuova biblioteca comunale e saranno realizzate alcune sale polivalenti, spazi espositivi e i nuovi locali dell’archivio storico post-unitario del Comune. Il costo dell’operazione sarà coperto per oltre la metà da un finanziamento regionale e per il resto con risorse proprie del Comune, compreso il mutuo venticinquennale a tasso zero per un milione di euro.

“Da oggi ricominciamo finalmente a guardare avanti, a quando le Lambruschini diventeranno uno spazio moderno di socialità e inclusione, di ricerca e di cultura a servizio della collettività. Grazie al lavoro dell’Amministrazione sono state ristabilite le condizioni per tornare a lavorare e per vedere conclusa l’opera entro la fine del mandato”, hanno detto la sindaca Giulia Mugnai e il vicesindaco con delega ai Lavori pubblici Enrico Buoncompagni. “In questi anni le Lambruschini sono state al centro di una vicenda dolorosa, in aggiunta a una complessità progettuale che non ha eguali sul nostro territorio. Con questo atto diamo il via alla piena ripartenza del cantiere più importante del nostro centro storico. Nel frattempo, continueremo a lavorare per reperire ulteriori risorse e finanziamenti presso gli enti superiori, a partire da quelli che verranno messi a disposizione dei Comuni nell’ambito del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza”.

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