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Cavriglia, presentato il Dossier 2020 di Libera. La conoscenza è alla base della lotta contro le mafie

Combattere la mafia è possibile ma è necessario sensibilizzare e soprattutto mettere a conoscenza i cittadini che questi fenomeni non sono poi così lontani da noi e dai nostri territori. Solo in questo modo, senza omertà e indifferenza, si può arrivare ad arginarli. Questo il messaggio arrivato da Cavriglia dove nella serata di venerdì 3 dicembre è stato presentato il dossier 2020 del coordinamento del Valdarno e del presidio Giovanni Spampinato di Libera dal titolo “Trame criminali” scritto da Fulvio Turtulici. Alla presentazione sono intervenuti Rosy Bindi già Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia fino al 2018, Roberto Rossi Procuratore della Repubblica di Arezzo, Leonardo Degli Innocenti o Sanni Sindaco di Cavriglia, Andrea Bigalli Referente di Libera​ Toscana, Veronica Loew Cadonna Referente del Presidio Giovanni Spampinato e l’autore del Dossier. L’indagine di Turtulici è un’ampia dimostrazione di come le mafie stiano ampliando il proprio raggio d’azione anche verso territori, come il Valdarno, che pensavamo esenti dal fenomeno. Ma siamo ancora in tempo per porre rimedio ed intervenire. Alla base di tutto ci deve essere, appunto, la conoscenza.Occorre quindi vigilare e reagire di fronte a chi cerca di arricchirsi, impoverendo e non solo economicamente le nostre comunità. Turtulici ha ricordato nel suo intervento la recente indagine denominata “Keu” che troverà ampio spazio nel Dossier 2021 e che ha interessato la Toscana e il Valdarno. Un’indagine che non riguarda solo i reati dello smaltimento illecito dei rifiuti ma parla anche dei legami che alcune persone che vivono nel nostro territorio hanno con famiglie legate alla ‘ndrangheta e che racconta anche di un cospicuo traffico di sostanze stupefacenti che si muove lungo il Valdarno. Insomma, l’indagine è un’ampia dimostrazione di come le mafie stiano ampliando il proprio raggio d’azione, verso territori che pensavamo “incontaminati”.

Sentiamo le interviste realizzate con il procuratore Roberto Rossi, Rosy Bindi e l’autore del Dossier Fulvio Turtulici

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