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Aquila sconfitta a Cesena. Ma il secondo tempo fa sperare

Non è bastato al Montevarchi un ottimo secondo tempo, nel quale la squadra non solo non ha sfigurato, ma avrebbe potuto anche pareggiare, soprattutto negli ultimi istanti di gara. Ma la Lega Pro non ti perdona e dopo la clamorosa palla goal in pieno recupero, è arrivata, in contropiede, la rete del 3-1 del Cesena, in una porta ormai sguarnita, perché il portiere Giusti, nel frattempo, si era precipitato in area per l’ultimo calcio d’angolo della partita. Bene la ripresa, meno il primo tempo, nel quale l’Aquila è apparsa troppo contratta e, in alcuni casi, anche distratta. Ci sono stati errori sia nel primo che nel secondo goal dei romagnoli ed è su questi aspetti che dovrà lavorare Roberto Malotti. Certo, l’avversario era di grande spessore e probabilmente si giocherà il campionato insieme a Modena e Reggiana. Ben diverso da quello che i valdarnesi si troveranno di fronte il prossimo turno. Una squadra, la Viterbese, più alla portata che potrebbe consentire di conquistare altri preziosissimi punti salvezza. “E’ una di quelle partite che ti lasciano l’amaro in bocca – ha detto mister Malotti – e ai ragazzi non posso imputare niente. Il risultato di parità mi sembrava più giusto, soprattutto per quello che abbiamo fatto nel secondo tempo. L’augurio che faccio ai miei giocatori è quello di continuare a giocare così. Non sempre avremo davanti formazioni come il Cesena. Il match ci ha dato dei segnali importanti di cui dobbiamo tenere conto. Certo, abbiamo regalato due goal, ma ho visto una squadra di grande personalità. Non ci siamo mai dati per vinti e abbiamo cercato di rimettere in sesto un risultato che era diventato complicatissimo”.
La squadra riprenderà oggi il lavoro in vista del match di domenica prossima con la Viterbese, in programma al Mannucci di Pontedera alle 17,30. Sarà l’ultima gara in “trasferta” perché il 22, a meno di improvvisi dietro front, ci sarà il ritorno al Brilli Peri nel match con la Reggiana, che inizierà alle ore 18. Ultima nota su un aspetto non secondario. A Cesena abbiamo visto scendere in campo la squadra con una maglia arancione. Per motivi cromatici, dato che il Cesena vestiva di bianco, sarebbe stato probabilmente possibile indossare la classica casacca a strisce verticali rossoblù. Non è solo una questione che riguarda il Montevarchi, ad onor del vero. Oggi, nel mondo del calcio, anche in serie A, si tende a rappresentare in campo, l’undici iniziale, con colori troppo spesso diversi rispetto a quelli canonici, anche se non ce ne sarebbe la necessità. L’identità di una squadra di calcio è data anche dai colori della sua maglia e pur non volendo invadere terreni legati anche alle sponsorizzazioni, riteniamo che questa “battaglia”, che sta portando avanti, a livello generale, anche il collega giornalista Leonardo De Nicola, sia sacrosanta. Il rosso e blu è il colore che da sempre rappresenta la gloriosa Aquila Calcio.

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