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Presidio di fronte alla Bekaert. “Lanciamo un polo della mobilità sostenibile a guida pubblica”

Gkn e Bekaert legate da un filo conduttore attraverso la nascita di un grande polo della mobilità sostenibile a guida pubblica. Questo quanto emerso domenica scorsa durante il tavolo ambientale promosso dal movimento politico “Potere al Popolo”, che ha partecipato sia all’assemblea lanciata dagli operai Gkn, sia al presidio a Figline, di fronte alla Bekaert, per pretendere garanzie occupazionali e un futuro per lo stabilimento ex Pirelli, oggi caduto in rovina. “La costruzione di un polo della mobilità sostenibile a guida pubblica, come chiedono gli operai Gkn, non solo risolverebbe il problema occupazionale, rilanciando fabbriche come la Ex Irisbus, ex Menarinibus, la Bekaert, il comparto auto italiano e la stessa Gkn – ha spiegato Potere al Popolo – . Ma è l’unica soluzione possibile per non lasciare in mano alle multinazionali la guida della transizione ecologica, che rischia di rimanere una enorme operazione di green washing. Il passaggio all’elettrico infatti, quando non apertamente boicottato dai padroni dell’auto, non mette in discussione il modello incentrato sull’auto privata, ma punta ad aumentare la produzione di veicoli senza badare alle conseguenze in termini di congestione delle metropoli e di estrattivismo delle materie prime necessarie”.
Potere al Popolo ha quindi sottolineato che in Italia si può tentare una direzione diversa per il settore, indirizzandolo verso l’implementazione di una mobilità realmente collettiva e sostenibile. “Ciò anche grazie alla legge antidelocalizzazioni presentata da Matteo Mantero Senatore di Potere al popolo e Yana ehm deputata del Gruppo Misto, che impedisce la perdita di tessuto produttivo e consente allo Stato di dotarsi di una politica industriale”. Nel frattempo, domenica mattina, un buon numero di persone ha preso parte al presidio di fronte allo stabilimento Bekaert di Figline, organizzato da Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Partito Comunista. Erano presenti anche i lavoratori della Gkn, l’azienda di Campi Bisenzio al centro di una vertenza durissima. “Questo è l’esempio di quello che non si deve fare in Italia – ha detto uno degli operai Bekaert-. Siamo stati tre anni in cassa integrazione e i risultati sono questi. Serva da monito”.
La situazione è ormai delineata: dei 318 lavoratori, una parte è andata in pensione e una parte è stata ricollocata. Altri hanno trovato un altro lavoro. Sono rimasti un centinaio di persone che usufruiscono della Naspi. Anche per l’età risulta complicata la ricollocazione. A fine novembre la Fiom Cgil ha spedito una lettera alla Sindaca di Figline Incisa Giulia Mugnai e al Consigliere in Regione Valerio Fabiani. Chiede alle istituzioni di essere conseguenti alle proprie scelte: “Bekaert paghi la bonifica dell’area, e se qualcuno riaprirà delle attività nell’area, visto che pare possano esserci degli interessamenti, sia chiamato a dare una risposta occupazionale a partire dai lavoratori licenziati, per arrivare ai 318 iniziali. E’ necessario che chiunque dimostri interesse per lo stabilimento presenti un piano industriale che preveda di coinvolgere i 100 lavoratori ancora in attesa di una occupazione”, ha concluso il sindacato.

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