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Tre fondi interessati alla Fimer. Due in fase di trattativa avanzata. L’annuncio stamani durante l’incontro al Mise

Novità importanti per il futuro della Fimer di Terranuova Bracciolini, l’azienda alle prese con problemi di produzione e di liquidità. Questa mattina, durante l’incontro organizzato con il Ministero dello Sviluppo Economico, il presidente dell’azienda ha annunciato che ci sono tre fondi interessati ad entrare nella compagine societaria, due dei quali in fase molto avanzata di trattativa. Stanno lavorando perché si possa arrivare ad un pre-accordo già in questo mese di dicembre, in modo da avere forti immissioni di cassa già a gennaio. Ciò consentirebbe la piena ripresa della produzione a febbraio-marzo.
Una notizia importante, arrivata di fronte al sindaco di Terranuova Sergio Chienni, a rappresentanti della Regione Toscana e alle organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm. L’arrivo di possibili nuovi investitori potrebbe rappresentare una svolta, ma istituzioni e sigle sindacali hanno comunque chiesto che il Mise svolga una funzione di controllo e monitoraggio, in modo da assicurare che si tratti di soggetti idonei non solo a garantire la necessaria solidità finanziaria, ma anche la piena occupazione. Richiesta accolta dal Ministero, che si farà garante delle istanze presentate. La proprietà gli fornirà tutte le informazioni necessarie sugli investitori, condizioni di ingresso e piano industriale.
Durante il tavolo di confronto sono state riportate le difficoltà maggiori che ci sono in questo momento, dovute ad una contrazione nell’approvvigionamento dei componenti e dei servizi necessari al ciclo produttivo e ad una grossa crisi di liquidità. Come hanno ricordato il sindaco Chienni e i sindacalisti, numerosi addetti alla produzione sono stati messi in cassa integrazione e si registra anche la mancata approvazione del bilancio e i ritardati pagamenti a terzisti e fornitori. “Tutte difficoltà – hanno aggiunto – che rendono impellente l’ingresso di nuovi investitori per porre in essere le condizioni che consentano una piena ripresa della produzione, in modo da dare risposte agli ordini dei clienti che ci sono. Infatti il settore del solar, grazie alla transizione ecologica, è in forte espansione. Riteniamo pertanto fondamentale che anche Fimer, come accade per i suoi competitor, si ponga nelle condizioni non solo di non contrarre il proprio fatturato, ma anche di incrementarlo”.
Non ci sono invece ancora certezze sui tempi di approvazione del bilancio, che, come hanno ricordato i sindacati e lo stesso Chienni, rappresenta un elemento di indispensabile di chiarezza. Le motivazioni addotte dal presidente della Fimer sulla tempistica sono state ritenute insufficienti. Sulla questione dei fornitori e dei terzisti dell’indotto valdarnese, la proprietà ha infine preso l’impegno di effettuare a breve i pagamenti sullo scaduto, come era stato richiesto dai sindaci. Nei giorni scorsi, sulla mancata presentazione del bilancio, era intervenuto anche il gruppo di Europa Verde valdarnese e provinciale, che aveva ricordato sia l’alto numero di dipendenti, 450, sia l’indotto importante che vive intorno all’azienda. “Un indotto di imprese e lavoratori che tanto hanno fatto, anche in termini d’innovazione, per il nostro territorio”.

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