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Bekaert, il PCI chiede perchè al presidio del 5 dicembre non c’è stata rappresentanza comunale o regionale

“Riteniamo politicamente disdicevole che in un momento così cruciale per il futuro dei lavoratori e della comunità valdarnese non vi sia stata la partecipazione di una rappresentanza dell’Amministrazione Comunale o Regionale.” Il Partito Comunista Italiano del Valdarno Fiorentino esprime in un comunicato il proprio disappunto sull’assenza delle istituzioni al presidio di domenica 5 dicembre davanti ai cancelli della Bekaert di Figline e al quale hanno partecipato Il PCI unitamente ad altre forze politiche, l’Anpi di Rignano -Reggello, Andrea Vignozzi della Fiom Provinciale ed ex operai Bekaert affiancati da una rappresentanza di operai della GKN di Campi Bisenzio.”È bene ricordare alle istituzioni quali Governo, Regione, Comuni e ai partiti, che ne compongono la maggioranza- continua il Partito Comunista- il danno economico e sociale subito prepotentemente dalla comunità valdarnese e i problemi sanitari e ambientali che ne potrebbero scaturire.Il sito Bekaert non può diventare un’ulteriore cattedrale del deserto in prossimità del centro cittadino e tantomeno una bomba ecologica pronta ad esplodere. Noi siamo qua a chiedere cosa le istituzioni intendono fare per riqualificare questo sito produttivo e se verrà mai effettuata la bonifica di un’area per anni soggetta ad importanti azioni di inquinamento, area adiacente se non sovrastante ad un punto ad alta pericolosità idrogeologica. Chiediamo delle risposte alle promesse fatte nelle campagne elettorali e mai mantenute.Chiediamo delle risposte al disinteresse e all’indifferenza che si stanno portando avanti davanti ad una questione così delicata per la nostra comunità.Siamo fermamente convinti che possiamo cambiare le cose mantenendo vivo l’interesse della collettività- termina il PCI- rifiutando una politica europea atta a facilitare la delocalizzazione del sistema produttivo locale e nazionale a favore di un sistema di connivenza con cui alcuni partiti di maggioranza con l’arguta mossa di “vota il meno peggio”.

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