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Maxi controlli dei Carabinieri nel week end natalizio. Una denuncia e un arresto

Lavoro costante e rafforzato in questo periodo per i Carabinieri del Comando Provinciale di Arezzo, sia per le festività del Natale che per le prescrizioni messe in atto a causa dell’emergenza pandemica. Dalla vigilia di Natale a Santo Stefano, in tutto il territorio, sono arrivate al 112 80 tra richieste di intervento e semplici domande di informazioni. Dispiegati sul territorio 174 pattuglie in divisa ed in borghese con un impiego di 355 militari, più 10 equipaggi dedicati specificatamente per i controlli green pass. Grosso lavoro anche per la Compagnia di San Giovanni, che ha effettuato 55 servizi perlustrativi di controllo del territorio. In campo 110 militari, i cui sforzi si sono incentrati sul rispetto della normativa Covid, sulla prevenzione ed il contrasto di reati predatori, sullo spaccio e il consumo di sostanze stupefacenti e sul rispetto al fenomeno dell’abuso di sostanze alcoliche. Molti i posti di blocco, che hanno portato al controllo di svariate decine di autovetture, e all’identificazione dei relativi occupanti.
In tutto, sono stati controllati 212 veicoli e 318 soggetti, 4 dei quali sottoposti a perquisizione personale. Sono inoltre state presidiate le vie di comunicazione stradale maggiormente frequentate che hanno dato i loro frutti. In particolare, a Cavriglia, una donna di circa 60 anni si era messa al volante con una sintomatologia che lasciava presupporre che potesse aver assunto sostanze alcoliche,. Una volta fermata, prima ha acconsentito a fare i test previsti, salvo poi cambiare repentinamente idea e far di tutto per invalidare la prova dell’esame. Si è quindi rifiutata di sottoporsi all’accertamento etilometrico e per questo è stata denunciata. A Terranuova Bracciolini, invece, è stato rintracciato un pregiudicato rumeno, sul quale pendeva ormai da anni un ordine di cattura. L’uomo è stato sottoposto a controllo dai Carabinieri in un’area rurale della cittadina valdarnese mentre stava pascolando alcune pecore. I militari hanno condotto l’uomo in caserma per gli accertamenti di rito ed hanno così appurato che su di lui gravava un ordine di carcerazione emesso nel 2015 dall’ufficio esecuzioni penali della Procura presso il Tribunale di Roma, dovendo scontare anni 5 di reclusione per delitti di rapina aggravata e lesioni aggravate. Il pregiudicato, al termine degli accertamenti, è stato arrestato e tradotto presso il carcere di Firenze.

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