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Saldi invernali 2022 al via il 5 Gennaio. Positive le attese dei commercianti valdarnesi

La pandemia frena ancora economia e socialità, ma i toscani non rinunceranno ai saldi invernali, spendendo qualcosa in più dello scorso anno (119 euro a testa, contro le 115 del 2021), anche se non abbastanza per tornare ai livelli di spesa del gennaio 2020, ovvero 160 euro a testa. È quanto prevede Confcommercio Toscana a poche ore dall’avvio ufficiale delle vendite di fine stagione, che partiranno mercoledì 5 gennaio.  Lo shopping scontato, secondo l’associazione di categoria, coinvolgerà anche in provincia di Arezzo il 60% delle famiglie: oltre 88mila nuclei familiari, per un giro d’affari di oltre 24 milioni di euro da dividersi tra circa 2.500 esercizi al dettaglio di abbigliamento, tessile, accessori, calzature e pelletterie della provincia.

“L’attesa è molto alta – dice il presidente regionale e provinciale di Federmoda Confcommercio Paolo Mantovani – tra lockdown e restrizioni varie, molti clienti hanno saltato almeno una stagione di acquisti e ora hanno bisogno di rinnovare l’armadio con capi adatti alle temperature più fredde. Ci sono anche i soldi per farlo, visto che, sempre a causa delle restrizioni pandemiche, molti hanno rinunciato a viaggi, feste e ristoranti a Natale, ed ora sono pronti a gratificarsi con qualche acquisto. A farci ben sperare è anche il fatto che l’avvio dei saldi cade in un periodo ancora di vacanze per tante famiglie – prosegue Mantovani – in alcune città toscane la presenza di turisti, connazionali per la maggior parte, potrebbe dare una bella spinta allo shopping. Purtroppo, chi è abituato a lavorare con i turisti stranieri come cinesi e americani, invece, continuerà a sentirne la mancanza. In ogni caso, per tornare ai livelli di spesa preCovid ci vorrà ancora molto tempo – sottolinea il presidente di Federmoda Confcommercio Toscana – si lavora ridimensionando le aspettative”. Tra i prodotti più richiesti, Confcommercio indica giubbotti sportivi, maglie, sneakers: “l’abbigliamento e le calzature comode e informali dettano ancora legge – dice Paolo Mantovani – capi versatili che si prestano bene ad ogni occasione, per il lavoro come per una serata speciale, magari con accessori diversi”.

Come ogni anno, Confcommercio ha diramato per esercenti e consumatori le principali regole per il corretto svolgimento delle vendite in saldo, aggiornate con le norme anticontagio.

  1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
  2. Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.
  3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.
  4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
  5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
  6. Rispetto delle distanze:occorre mantenere la distanza di un metro tra i clienti in attesa di entrata e all’interno del negozio.
  7. Disinfezione delle mani: obbligo di igienizzazione delle mani con soluzioni alcoliche prima di toccare i prodotti.
  8. Mascherine: obbligo di indossare la mascherina fuori dal negozio, in store ed anche in camerino durante la prova dei capi.
  9. Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.
  10. Numero massimo di clienti in negozio: obbligo di esposizione in vetrina di un cartello che riporti il numero massimo di clienti ammessi nei negozi contemporaneamente.
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