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Mentre l’economia diventa più digitalizzata, le minacce informatiche sono motivo di preoccupazione

Nel 2021 l’economia digitale diventa sempre più bersaglio di minacce informatiche che preoccupano sempre più gli esperti di informatica e di cyber crimine.

L’economia nel mondo è cambiata grazie ad una progressiva crescita del mercato digitale nel paese, che di anno in anno sta trasformando l’industria manifatturiera dei servizi, il commercio, la pubblica amministrazione e in generale la società odierna e il modo di intraprendere e mantenere le relazioni sociali.

Anche la pandemia da coronavirus ha contribuito soprattutto negli ultimi due a far decollare la crescita dell’e-commerce.

Piccole e medie imprese hanno dovuto adattare la struttura operativa fisica a quella digitale con ordini online e consegne a domicilio e a distanza.

Per non parlare poi del mondo scuola che ha subito anch’esso un grosso adattamento alle nuove tecnologie come l’utilizzo delle piattaforme di collaborazione per la didattica distanza (DAD) e per il lavoro agile e smart working.

La pandemia purtroppo ha comportato molte perdite umane che non saranno mai compensate negli affetti dei loro parenti, pertanto abbiamo il dovere di guardare al futuro e alle nuove generazioni costruendo un’Italia più forte che si regga su basi solide e competitive grazie all’acquisizione di nuove competenze digitali.

Da un certo punto di vista la crisi pandemica ha colto in flagranza le lacune digitali del mondo scuola, sovente si sono riscontrati addirittura istituti scolastici sprovvisti di connessione ADSL e anche di computer.

C’è anche da dire che molte famiglie non dispongono di computer a casa: in ogni caso tutto questo ha anche comportato un’esplosione della domanda di servizi cloud e di richiesta di una VPN che viene utilizzata per proteggere l’anonimato durante la navigazione online.

Con una economia sempre più digitalizzata proteggere le informazioni personali, i dati bancari e l’identità dai criminali informatici è un imperativo.

Un servizio VPN per tutti i dispositivi offre applicazioni dedicate per le principali piattaforme online esistenti e consente di proteggere numeri dispositivi (tablet, computer, notebook, smartphone) utilizzati: solitamente i migliori fornitori di VPN coprono fino a sei dispositivi con un singolo account.

Se le aziende pensano che dotare la connessione dei computer di ufficio possa rallentare l’economia interna è un grosso errore o equivoco in quanto una buona VPN utilizza un protocollo ultraveloce che garantisce la velocità di cui si ha bisogno per i servizi di streaming, di invio di file di grandi dimensioni (come relazioni, bilanci aziendali).

Il contributo delle tecnologie digitali è diventato cruciale nel garantire la continuità delle attività produttive, di pari passo è necessario implementare gli strumenti digitali per prevenire al meglio e in certi casi anche al 99% i rischi di minacce informatiche.

Non dimentichiamo a questo punto l’attacco criminale cyber contro il sistema idrico della Florida con l’obiettivo di contaminare le acque: un attacco folle, distruttivo con effetti devastanti per la popolazione.

Gli hacker cercano di trarre vantaggio dalle vulnerabilità dei sistemi aziendali e pertanto il tasso di criminalità informatica aumenta ogni anno: cercano di ottenere un riscatto in danaro bloccando dispositivi; paradossalmente anche loro contribuiscono alla formazione di un’economia digitale illegale.

Navigando in rete ci sono ormai così tanti malware che è difficile distinguerli e difendersi: trattasi di software malevoli, ad esempio spyware, ransomware, virus e worm.

 

Produttività e sicurezza informatica in un’economia sempre più digitale: banche, sanità e wi-fi pubblici

L’Istat nel suo report sulle misure della produttività ha certificato che nel 2020 nonostante la pandemia, la produttività del lavoro degli italiani è aumentata dell’1,3%, in un solo anno e che il boom della produttività in Italia del fattore lavoro è ancora più significativo se messo in confronto con il resto di Europa.

Grazie alle maggiori risorse derivanti dal Recovery Fund, si prospetta che la spesa digitale continui a crescere a ritmi sostenuti nei prossimi anni.

La crescita del lavoro da remoto ha riguardato tutti i settori dell’economia e della vita sociale, infatti in Italia, sono oltre un milione le persone che si sono connesse ad Internet per la prima volta nel corso del 2020 e oltre 50 milioni sono stati gli utenti complessivi: sono numeri impressionanti che non possono non relazionarsi con la sicurezza dei dati e la privacy online.

Anche la sanità ha dovuto fare investimenti notevoli sulla telemedicina, rafforzando il fascicolo sanitario elettronico, ammodernando il parco degli apparati medicali.

Negli ospedali la rete Wi-Fi pubblica va protetta perché potrebbero non essere sicure se non dotate di un sistema di connessione VPN idoneo a prevenire che gli hacker possano inserirsi tra il dispositivo di un visitatore e la rete.

Può succedere quindi, ovunque ci si trovi che una volta che il malware ha violato un dispositivo, un hacker può installare il software per elaborare tutti i dati della vittima.

L’economia digitale bancaria ha visto rallentare la spesa relativa a beni e servizi digitali nel settore bancario è rallentata rispetto agli scorsi anni, a causa del congelamento di alcuni progetti ma anche dalla necessità di spostare i propri investimenti sulla sicurezza online per garantire la continuità dei servizi.

I principali investimenti sono stati indirizzati al potenziamento delle VPN e all’acquisto di soluzioni di collaboration e notebook per consentire il lavoro da remoto.

Inoltre, per consentire l’interazione con i clienti e le operazioni dispositive, si è investito principalmente sull’adeguamento e sull’integrazione di sistemi di autenticazione negli strumenti di collaboration.

Il focus delle banche sta convergendo sui seguenti aspetti: protezione nel processo di digitalizzazione della relazione con il cliente, soluzioni di crittografia quantistica, Threat Intelligence e strumenti di sicurezza in ottica predittiva, strumenti avanzati di Endpoint Protection & Response e analisi comportamentale.

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