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Minori senza green pass che non possono praticare l’attività sportiva. Jacopo Poggesi: “Decidere e non metterci la faccia…”

E uno sfogo in piena regola quello di Jacopo Poggesi, responsabile dell’Aquila Montevarchi Winner e da molti anni legato ai settori giovanili. Uno sfogo arrivato a titolo personale, legato però alla sua esperienza sui campi di calcio, a stretto contatti con bambini e ragazzi che corrono dietro ad un pallone. Da alcuni giorni è entrata in vigore la norma che vieta a chi un’età superiore ai 12 anni di praticare attività sportiva se non è in possesso del green pass.
“Partiamo da un premessa importante: ritengo il vaccino il metodo più veloce ed idoneo per sconfiggere questa pandemia e sono un vaccinato con tre dosi – ha specificato Poggesi -. Il problema qual’è allora? Politici, professoroni, istituzioni e federazioni varie, hanno trattato realmente la questione giovanile?
Si sono mai posti il problema di un ragazzo/a di appena 12 anni o poco più costretto a cessare la propria passione? Finché parliamo di maggiorenni la soluzione è semplice. Si è in grado di decidere autonomamente del proprio futuro. Ma quando si parla di minori come la mettiamo? – Si è chiesto Poggesi – Dopo due anni senza scuola, senza insegnamento reale, senza socialità, senza sport e condivisione, vogliamo banalizzare la questione come sta succedendo adesso? E poi, a chi spetta allontanare questi ragazzi e bambini dai centri sportivi? A chi decide, o agli sfigati degli addetti ai lavori? Eh no, troppo facile! – Ha tuonato Poggesi – Decidere e non metterci la faccia non va bene”. C’è un invito esplicito rivolto a chi è nelle stanze dei bottoni, a chi ha adottato queste regole. “Sporcatevi le mani e smettetela di buttar giù copie su copie di decreti strampalati e cervellotici. Venite al campo e dite ad un bambino che non potrà più giocare, sognare e coltivare la sua passione, magari non per sua scelta. Ditegli che dovrà litigare con i genitori o aspettare i 18 anni per riprendere in mano la sua vita. Cominciate a vivere il mondo reale, quello della gente comune. Non possono rimetterci sempre coloro che non hanno la forza e il modo di far sentire la propria voce. Le soluzioni vanno trovate, e spetta a chi decide del nostro futuro in questo momento”, ha concluso Poggesi.

 

 

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