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Terza corsia tra Incisa e Valdarno. Al via le procedure di esproprio

Con l’avvio delle procedure di esproprio entra nel vivo l’iter per realizzare il secondo lotto della terza corsia autostradale compreso tra i caselli di Incisa – Reggello e Valdarno. Poco più di 18 chilometri, che in larga misura saranno dotati di barriere fonoassorbenti per ridurre l’inquinamento acustico. Quattro di questi ricadono nel territorio di San Giovanni e circa 1500 metri toccheranno il comune di Terranuova. Dal 14 gennaio e per 30 giorni, quindi, i proprietari dei terreni coinvolti nell’ampliamento del tracciato dell’A1 potranno prendere visione delle carte progettuali, come la relazione tecnico-descrittiva, le planimetrie, i piani particellari e la lista dei fondi da espropriare, per presentare eventuali osservazioni.
Si tratta di un ulteriore step del procedimento che sfocerà nell’approvazione del progetto esecutivo e alla dichiarazione di Pubblica Utilità dell’infrastruttura, considerata essenziale nell’economia della vallata anche per la serie di interventi compensativi destinati a migliorare complessivamente la mobilità del fondovalle. Nell’elenco spiccano la realizzazione dello stralcio bis della bretella tra la località Le Coste e il Casello, che ricade tra i confini della città di Poggio Bracciolini.
Due chilometri e mezzo che, nei voti generali, riusciranno a decongestionare il traffico locale in una zona caratterizzata dalla presenza di numerose realtà industriali, artigianali e commerciali. Ma saranno anche fondamentali per favorire nuovi insediamenti produttivi nell’area, grazie a collegamenti più agevoli, con ricadute significative sull’occupazione. La prima tranche è di competenza di Regione Toscana e Comune, che hanno già concluso le procedure di appalto e avvieranno i lavori a breve; l’altro è appunto a carico di Autostrade per l’Italia che dovrebbe cantierizzare il segmento tra la rotatoria intermedia e la barriera dell’Autosole nel 2023. Prevista inoltre la costruzione del nuovo ponte sull’Arno, a Nord dell’attuale, per collegare i centri di Terranuova e Montevarchi, decisivo per contribuire a rendere più scorrevole il flusso veicolare in ingresso e uscita dall’autostrada e la circolazione che in alcune fasce orarie congestiona l’unica arcata ora presente. Ed ancora è previsto un parcheggio scambiatore nell’area adiacente al casello.
Nella vicina San Giovanni sono state programmate tre opere compensative. Autostrade creerà una nuova rotonda all’intersezione tra Lungarno Guido Reni e la Regionale 69; una passerella ciclopedonale di attraversamento del fiume che unirà il quartiere Oltrarno al resto dell’abitato cittadino e il sottopasso sempre ciclopedonale al tratto autostradale in Lungarno Fratelli Cervi, in prossimità dello svincolo con la ex Statale, a completamento della pista ciclabile della Badiola. Infrastrutture strategiche per la comunità e che consentiranno di implementare anche la mobilità sostenibile, perché inserite nel sistema integrato che, insieme alle nuove porzioni della ciclopista dell’Arno e del Chianti, disegnano una città “green” con periferie collegate al centro in modo ecologico, sicuro e veloce. Tornando al percorso procedurale che va ad iniziare, gli interessati alle espropriazioni possono presentare osservazioni scrivendo una pec all’indirizzo autostradeperlitalia@pec.autostrade.it oppure per posta raccomandata A/R, da inviare ad Autostrade per l’Italia spa, via Bergamini 50 – 00159 Roma.

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