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Confcommercio: “Soddisfatti dello shopping natalizio a San Giovanni. Adesso un piano di supporto per il centro storico”

E’ stato un Natale decisamente migliore rispetto a quello del 2020 a San Giovanni. Sia per l’affluenza in centro storico che, a livello generale, per le vendite. Lo ha confermato il presidente della delegazione cittadina di Confcommercio Paolo Mantovani. “C’è stato un movimento di persone importante – ha detto -. E il bilancio è soddisfacente. Certo, non siamo ancora tornati ai livelli pre pandemia, ma la strada è quella giusta”. A fare da traino non solo la bellezza del cuore della città e l’atmosfera natalizia, che ha indotto molti a scendere in strada, ma anche i tanti eventi organizzati nel mese di dicembre. “Abbiamo invece notato un calo dopo il primo week end di saldi, che sono iniziati il 5 gennaio – ha spiegato Mantovani -. Un calo legato ad un fattore principale, l’aumento dei contagi e, quindi, una diminuzione degli incontri, delle uscite e, più in generale della socialità. Insomma, la gente è venuta meno in centro e anche le vendite ne hanno risentito, in particolare quelle legate agli sconti. Ma tutto sommato non ci possiamo lamentare – ha aggiunto il presidente di Confcommercio San Giovanni – . E’ stato un periodo natalizio molto migliore rispetto a quello del 2020”. Mantovani ha poi lanciato un appello alla giunta comunale.
“Bisogna strutturare un sistema di incentivi e di supporto al centro storico della nostra città – ha detto – E’ questo l’input che stiamo cercando di dare alla nostra amministrazione. Questa ripresa deve essere supportata e non solo attraverso i finanziamenti che arriveranno dall’Europa, ma anche con interventi locali. Innanzitutto – ha spiegato – è necessario stilare un calendario di eventi annuale. Poi occorre trovare una figura che faccia da raccordo tra il Comune e gli operatori economici. Una figura che si occupi dello sviluppo commerciale e sia un punto di riferimento per la nostra categoria. E devono essere stanziate risorse per questo progetto. E’ necessario, insomma, un capitolo di investimenti a parte. Noi – ha concluso Mantovani – anche nel corso del 2022 chiederemo al sindaco Vadi e agli assessori di andare in questa direzione. Bisogna agganciare questa ripresa anche con operazioni ad hoc”. Tornando ai saldi, la pandemia frena ancora economia e socialità, ma i toscani non ci rinunceranno, spendendo, nelle previsioni, qualcosa in più dello scorso anno (119 euro a testa, contro le 115 del 2021), anche se non abbastanza per tornare ai livelli di spesa del gennaio 2020, ovvero 160 euro a testa.
“Per riportare i livelli di spesa al preCovid ci vorrà ancora molto tempo – ha spiegato Mantovani, che è anche presidente di Federmoda Toscana – si lavora ridimensionando le aspettative”. Tra i prodotti più richiesti, giubbotti sportivi, maglie, sneakers. “L’abbigliamento e le calzature comode e informali dettano ancora legge – ha concluso – capi versatili che si prestano bene ad ogni occasione, per il lavoro come per una serata speciale, magari con accessori diversi”. Come ogni anno, Confcommercio ha diramato per esercenti e consumatori le principali regole per il corretto svolgimento delle vendite in saldo, aggiornate con le norme anticontagio. Tra questi, l’obbligo di indossare la mascherina fuori dal negozio, in store ed anche in camerino durante la prova dei capi e la necessità di esporre in vetrina di un cartello che riporti il numero massimo di clienti ammessi nei negozi contemporaneamente.

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