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Il centro sinistra di San Giovanni su Podere Rota: “Si interrompa il processo autorizzatorio”

Il centro sinistra di San Giovanni chiede, anche alla luce dell’ultima relazione di Arpat, di interrompere il processo autorizzatorio sull’ampliamento della discarica di Podere Rota. La conferenza dei servizi che dovrà valutare l’intera operazione è stata posticipata al mese di febbraio. “Intanto è stato confermato il problematico stato qualitativo delle acque sotterranee, mentre la Csai comincia a parlare di bonifica e di separazione delle due volumetrie. Basta con questo accanimento, si proceda a interrompere definitivamente il PAUR – ha detto la maggioranza – Non si possono ignorare i dati allarmanti di Arpat sullo stato delle acque, la salute del nostro territorio non può più aspettare”.
Il centro sinistra sangiovannese ha sottolineato che la Centro Servizi Ambiente Impianti, come proponente l’ampliamento, ha trasmesso una documentazione che riduce le volumetrie di rifiuti conferibili, con l’obiettivo di isolarle idraulicamente, spiegando che lo sviluppo impiantistico sviluppato secondo questa nuova soluzione non sarà di ostacolo o di interferenza verso una eventuale futura necessità di operare interventi di bonifica o messa in sicurezza che si dovessero rendere necessari.
“La Csai comincia a parlare di bonifica e di separazione delle due volumetrie – ha aggiunto la maggioranza –
Separazione delle due volumetrie? Quali due volumetrie? Ci sono quelle, legate ai rifiuti urbani, che si esauriranno a metà del 2022, ma le altre no, non ci sono, le altre sono quelle che non esistono, nonostante il gestore (e non solo), stia cercando da tempo di convincere tutti della presenza e ineluttabilità di quelle volumetrie. Il termine corretto sarebbe “separazione delle due discariche”, ma così non si potrebbe gabellare come ampliamento un’entità potenziale, perfettamente esoterica, che di fatto è il progetto di una nuova discarica. Certo non deve aver aiutato l’ultimo Ria di Arpat. Da tempo tendiamo a non credere più ad alcuna parola di quello che viene comunicato dal gestore e diamo pertanto una lettura un po’ diversa. Pur di continuare un business ottocentesco e a interrare rifiuti – ha continuato il centro sinistra di San Giovanni – se ne escono con una modifica del progetto che, a una prima lettura, ha tutte le caratteristiche di una modifica sostanziale. Inoltre, il fatto che lo stesso proponente affermi che il nuovo progetto consente di effettuare l’eventuale bonifica, conferma i timori che noi abbiamo sempre manifestato e che il proponente ha sempre negato”.
Insomma, per la maggioranza che governa San Giovanni la soluzione è una sola. “Si proceda a interrompere definitivamente il PAUR, si chiuda la discarica e si dia inizio il post mortem della stessa, come richiesto dalle norme nazionali e regionali e come prevedono le linee di indirizzo europee e gli impegni politici che il nostro territorio richiede da tempo”.

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