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Immagini da Calcutta. Sabato a San Giovanni sarà inaugurata la mostra fotografica di Carlo Sacco

Taglio del nastro sabato prossimo a San Giovanni della mostra “Il lavoro dell’uomo”, allestita a Palomar, curata da Carlo Sacco, fotoreporter di fama internazionale e organizzata dal Fotoclub Il Palazzaccio e dal Comune. Scatti realizzati in una delle città più complesse del mondo, nel profondo dell’India. L’inaugurazione, fissata per le 17, avverrà alla presenza dell’autore, del sindaco Vadi, dell’assessore alla cultura Fabio Franchi e della presidente del Fotoclub Il Palazzaccio Sofia Bandini. Quest’ultima ha ricordato l’importanza di poter riflettere sulla profondità della condizione umana colta dal fotografo Carlo Sacco nel suo reportage fotografico, che è stato realizzato a Calcutta. “Attraverso questi scatti – ha aggiunto – è possibile immergersi in aspetti della vita dell’uomo che vanno oltre i confini geografici”.
Carlo Sacco, pur essendo un autodidatta della fotografia di reportage, ha prodotto un archivio di oltre 50mila immagini dei suoi viaggi in Asia e Africa, mosso dalla sua curiosità di conoscere e capire. Figlio d’arte si è avvalso dell’esperienza del padre Benito Sacco, fotografo vedutista e dello zio Solimo Sacco. Nel 1997 ha pubblicato il suo primo libro fotografico dal titolo “Angkor, i figli degli dei” tradotto in tre lingue italiano, inglese e giapponese. Una immagine da lui scattata ha conquistato il premio fotografico mondiale Unesco 1997. Ha realizzato anche due mostre in Vietnam, ad Hanoi ed Hoi An in occasione dell’ammissione di quest’ultimo sito nel patrimonio mondiale dell’umanità nel marzo/aprile 2001 “Queste foto in mostra a San Giovanni – ha detto Sacco – non vogliono stupire nessuno. Sono dedicate al lavoro dell’uomo, quello duro, il cui salario, quando c’è, non garantisce nemmeno la pura sopravvivenza. Calcutta per molti aspetti è un inferno dantesco: non è l’india della meditazione, dei ‘percorsi della mente’, tantomeno quella dei maharaja ne’ quella della tolleranza. E’ la parte più brutale di quel mostro spietato del meccanismo globale che produce profitto e non la sopravvivenza. Perché sono sempre di meno coloro che meditano su questo?”.
“Palomar, Casa della Cultura – ha aggiunto l’assessore alla cultura Fabio Franchi – ha voluto essere sin dalla sua inaugurazione un crocevia di saperi, una intersezione di cultura/culture e di linguaggi artistici e figurativi i più diversi, un luogo, innanzi tutto, che stimoli alla riflessione, ad ampliare la conoscenza, ma anche la consapevolezza della complessità del mondo in cui viviamo, in tutte le sue sfaccettature. Siamo ben lieti, pertanto, che a fianco del patrimonio librario, Palomar possa offrire agli utenti e ai visitatori mostre ed esposizioni nella sala conferenza, non come ‘arredo’, ma come proposta culturale compiuta e a sé stante. E’ il caso dell’esposizione fotografica di Carlo Sacco”.

Franchi ha ricordato che la rassegna si caratterizza non solo per la bellezza estetica, ma anche per la tematica che viene affrontata: fotografie di uno splendido e affascinante bianco e nero, tanto stupende sotto il profilo estetico, quanto durissime e spesso dolorose per i temi e i soggetti raffigurati, che ci fanno immergere nella Calcutta più profonda, quella fatta di duro lavoro e di sofferenza. “ Un mondo fatto di uomini, donne e bambini, in cui il lavoro, anziché nobilitare la persona umana, finisce per abbrutirla, per ridurla essa stessa a cosa – ha concluso l’assessore – un mondo che priva l’uomo della sua stessa dignità e quasi lo trasforma in ‘materia’, materia bruta. Ormai da quasi due anni fagocitati quasi esclusivamente nelle discussioni sulla pandemia da Covid-19, questa mostra rappresenta un’occasione utilissima e preziosa per tornare a riflettere sui diritti e sulla dignità dell’uomo, sui guasti e le storture della globalizzazione, su un Paese, l’India, affascinante e pieno di contraddizioni”. La mostra rimarrà visibile fino a domenica 26 marzo e sarà possibile visitarla gratuitamente negli orari di apertura della Casa della Cultura: lunedì e mercoledì dalle 14 alle 19, martedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 19 e sabato dalle 9 alle 13.

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