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Rimandata la partenza negli Usa della piccola Thalia. La madre: “A breve una nuova data per l’operazione”

E’ stata rimandata la partenza in America della piccola Thalia, la bambina di Terranuova che si sta curando per una grave malformazione alla tibia. Inizialmente l’intervento chirurgico negli Usa era stato programmato per metà gennaio, ma ad annunciare un posticipo è stata la madre Valeria. «È un periodo un po’ così per tutti, imprevedibile è dir poco – ha scritto sui social per informare i tanti valdarnesi che si sono interessati a questa vicenda – Gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo in queste situazioni e a volte l’unica cosa da fare è… avere pazienza. E quella non ci è mai mancata. Purtroppo non siamo riusciti ancora a partire per la Florida a causa di alcuni imprevisti dovuti alla situazione attuale. Stiamo bene e per fortuna non abbiamo avuto problemi nel rimandare, a breve ci daranno un’altra data per l’operazione. Grazie a chi ci ha inondato di messaggi super confortanti. A forza di farcela, ce la facciamo», ha concluso la donna. La piccola, dopo le prime operazioni negli States, ha fatto grandi progressi. Entrerà di nuovo in sala operatoria al Paley Institute e i medici le impianteranno un doppio fissatore esterno su femore e perone che terrà per circa sei mesi, durante i quali si allungheranno entrambe le ossa. La speranza e l’obiettivo è di poter arrivare ad allungare tutti e 10 i cm di dismetria.
Thalia è nata il 17 febbraio 2017 a Firenze con una malformazione alla gamba sinistra e all’esofago. Patologie che sono state scoperte solo alla nascita. I medici si sono accorti da subito che non riusciva a deglutire e le hanno diagnosticato l’atresia esofagea, per la quale è stata operata al secondo giorno di vita. Rimasta in TIN al Meyer per 45 giorni, è stata poi operata una seconda volta quando ha compiuto cinque mesi. Come ha ricordato la mamma Valeria, quando la piccola è venuta alla luce, presentava anche un’emimelia tibiale. Le mancava completamente la tibia. È un’anomalia rarissima, ha un’incidenza di un bambino su un milione.
A renderla ancora più rara anche una biforcazione del femore. Affrontati gli ostacoli legati alla prima malformazione, i familiari si sono messi alla ricerca di una soluzione per l’arto inferiore e si è arrivati alla decisione di farla operare in America. «È un percorso lungo e tortuoso fino al suo completo sviluppo, lo sapevamo fin dall’inizio – ha aggiunto la madre – Il dottor Paley, che l’ha presa in cura, pensa che Thalia avrà bisogno di minimo due allungamenti, ma dipenderà tutto dalla crescita. Noi nel frattempo procediamo come abbiamo sempre fatto, un passo alla volta. Grazie a tutte le persone che ci supportano, a chi ci ha dato una mano fino ad adesso nel poter dare questa possibilità alla bambina, a chi c’è stato e a chi continuerà ad esserci».

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