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Giovani valdarnesi in politica: Samuele Cuzzoni. “Perchè ho deciso di impegnarmi nella cosa pubblica”

Troppo spesso siamo abituati ad raccontare e a descrivere le nuove generazioni come persone che ignorano la cura della cosa pubblica, la cui attività più nobile è, senza ombra di dubbio, la Politica quella con la P maiuscola. Nei giorni durante i quali milioni di italiani stanno aspettando il nome del nuovo Presidente della Repubblica, vogliamo iniziare a conoscere molti giovani ragazzi e ragazze del Valdarno che hanno deciso di intraprendere il percorso politico, raccontando le loro storie. È questo l’obiettivo di questa nuova rubrica di Valdarno24. Iniziamo con Samuele Cuzzoni, classe 1992 e consigliere comunale per il Partito Democratico di Montevarchi.

Quale è stato il tuo percorso politico e che ruolo ricopri adesso?
“Il mio percorso politico nasce durante la campagna elettorale delle elezioni regionali del 2015. Così facendo mi sono affacciato all’attivismo politico all’interno del Partito Democratico, ho avuto la fortuna di partecipare alla scuola di formazione politica “Pier Paolo Pasolini” nel 2017 a Milano e successivamente sono stato eletto segretario di circolo a Montevarchi. Negli anni sono entrato anche a far parte della giovanile, nella segreteria provinciale e poi  come coordinatore valdarnese. Quindi dopo qualche anno di vita partitica e svariate campagne elettorali mi sono candidato al consiglio comunale di Montevarchi risultando eletto con 320 preferenze, veramente una bella responsabilità”.

Cosa ti ha spinto a entrare in politica, a impegnarti in una fase come quella che stiamo attraversando?
“Penso che l’impegno politico nasca dalla necessità di migliorare la vita delle persone a noi care e della comunità in cui si vive, sicuramente un sentimento nato anche per la esperienza fin da giovanissimo nell’associazionismo cattolico. Impegnarsi per gli altri, in un modo concreto e provare anche ad essere testimone di una politica di prossimità, attenta ai bisogni di giovani, adulti e anziani. Troppo spesso sentivo dire “i politici sono tutti ladri” o “sono tutti uguali”, e allora abbiamo due strade: o facciamo come quelli che stanno davanti alla tv criticando i giocatori durante una partita o proviamo ad allenarci e diventiamo giocatori, e se nessuno ci prova davvero, le cose non cambieranno mai. Per essere testimonianza”.

Quali sono i tuoi sogni e le aspirazioni legate al percorso politico?
“Sinceramente non ho mai riflettuto su quali possano essere le mie aspirazione nel mondo politico, penso al presente, a formarmi amministrativamente in consiglio comunale, a prestare servizio, ad essere un raccordo fra cittadino e Comune, anche se all’opposizione non è semplice. Diciamo che ad oggi l’obiettivo è essere di aiuto ai cittadini, per il futuro vedremo passo dopo passo”.

Che Paese vorresti vedere nel futuro?
“Un Paese più giusto. Più equo, in cui tutti hanno la stessa possibilità di emergere. Viviamo in un contesto in cui le condizioni di partenza di ognuno di noi influiscono troppo sul nostro futuro, difatti ormai il cosiddetto ascensore sociale è bloccato da anni in Italia, i giovani tra i 15 e i 34 anni, che non studiano e non lavorano, “chiamati neet”, sono  più di 3 milioni, un numero enorme che deve farci riflettere sulla situazione attuale del nostro Paese e sulle ripercussioni che possono avere queste cifre per il futuro, e a questo dato si aggiunge il dato rilevato da “Save The Children” che dice come nell’ultimo anno i minori in  povertà assoluta nel nostro Paese siano aumentati di 200 mila unità, arrivando a superare il milione. Questi due dati uniti ci dicono che il nostro paese necessita di misure di contrasto alla  povertà vere, un piano che possa realmente far ripartire l’ascensore sociale,e dare così futuro ai giovani”.

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