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Il Caffè della domenica”. Ombretta Piccioli. La sua vita e i fotoromanzi..

Non ha particolari rimpianti e già questa è una notizia, parlando di una persona che ha conosciuto successo e popolarità negli anni della giovinezza. Lei è Ombretta Piccioli. “Da ragazzina cantavo e cantavo, la mia vera passione ed il mio più grande desiderio artistico. Dopo gli anni dei “fotoromanzi” sono tornata a farlo ed ho ripreso a studiare fino alla laurea, motivo di grande orgoglio”. Stavolta è Ombretta in persona a servirci il caffè, dietro il banco del suo bar. Siamo a Figline Valdarno nella trafficata strada statale che taglia in due il paese…

Come è iniziata la tua storia?
“Partecipai e vinsi il concorso “Miss Teenager” che all’epoca (1982) era davvero importante. Basta guardare l’albo d’oro. Finale a Rimini, all'”Altro mondo studios”, di tutto e di più. Da lì mi trovai, come dire…catapultata in un mondo del tutto nuovo, io che avevo fatto le scuole dalle “suorine” e che passavo il tempo insieme a loro..”

La giovane e bella Ombretta, in tempi dove la minore età era soltanto un fatto anagrafico e non oggetto di discussione, viaggia verso la Roma tentacolare dello spettacolo. Agenzie, incontri, il mondo dei fotoromanzi che tirava parecchio,  passando per un film introvabile del regista Gianni Crea . Ombretta dà infatti il volto e la voce ad Emanuela Orlandi, la ragazza romana sparita in mezzo ad un mare di ipotesi.. Il successo, quello vero, arriva però con i fotoromanzi.
“Ero protagonista di tante e tante storie lavorando incessantemente, alla fine anche uno a settimana. Copioni che dovevi interpretare al meglio e scatti, foto…Ho fatto questo lavoro per anni, “pulito” e che mi ha permesso di guadagnare anche bene”.

I tuoi partner Ombretta..
“Molti, fra i più celebri Gordon Gray e, soprattutto, Sebastiano Somma”.

Le copertine “vintage” ci mostrano la bella e giovane Ombretta. Le riviste dal titolo accattivante, “Kiss”, “Lucky”, “Sogno”…”Idilio”. E la produzione “Lancio”, il massimo. Mi dai una tua definizione della fotogenia?”
“O c’è l’hai oppure no. Credo sia qualcosa che ti dà madre natura, come il talento più puro .Vedi…puoi essere una bella ragazza o un bel ragazzo, ma non rendi in foto. Viceversa può capitare di essere anche meno attraente ma di avere un risultato migliore. Partendo ovviamente da una buona base. E’ cosi!”

Siamo ad una nuova generazione di attori, l’ultima davvero popolare. Tramontata quella degli anni 70, Alex Damiani, Franco Dani, Claudia Rivelli, Massimo Ciavarro e lui…il bel tenebroso Franco Gasparri da Senigallia (quale ragazza ai tempi della nostra scuola non aveva una sua foto incollata nel diario?). Ombretta, la strada del successo passa davvero anche per compromessi “scomodi”?
“Esistono, ma fanno parte della vita di ogni giorno. Saltare gli ostacoli e prendere la strada che tu reputi la migliore, qui sta il fatto. Ma senza ipocrisia e senza considerare il mondo dello spettacolo un isola a sé stante. Pensiamo alle umiliazioni che tante persone subiscono ogni giorno facendo qualsiasi tipo di lavoro. La vita è spesso un compromesso dove sta a noi scegliere la strada migliore, o almeno quella che reputiamo esserlo…”

Ti sei mai innamorata di un collega?
“No, e sono sincera. Ho incontrato anche sul lavoro persone belle e parlo anche…dentro, ma ho cercato di separare le due cose, lavoro e amore”.

Un grande regista, Luchino Visconti, diceva che tutto deve essere reale per non essere finzione, dagli oggetti alle reazioni dei protagonisti.
“Vero, ma noi i baci ce li davamo a “stampo”, nel cinema credo sia un po’ diverso. Ma era comunque fondamentale scendere nella storia, viverla ed interpretarla. Non potevi andare lì e tac..”

Dagli anni 90 Ombretta è tornata in Valdarno costruendosi una vita, per così dire…diversa. A 52 anni è una donna che parla di Suor Tarcisia con profondo affetto (una seconda mamma) ma che non ha perso del tutto la propria voglia di sognare.
“Vorrei fare…lo dico si…l’Isola dei famosi, un reality televisivo che sento mio. Sarà perché ho vissuto a Santo Domingo in mezzo a quel tipo di natura, ma vorrei provarci. Qualcosa con la produzione c’è già stato, vediamo un po’. Non è facile”.

Il tempo del caffè è passato. È di nuovo l’ora di servire i clienti che, fra un pieno e l’altro di benzina ordinano caffè, cappuccino e brioches. E dietro il banco una bella donna…e chissà quanti la riconoscono e sanno della sua storia. Che non è stata affatto di serie B, anzi…

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