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Il Caffè della domenica con..Donatella Alamprese, profumo di Baires..

Scena da…vecchia milonga, di “tangheri” fra tavoli e sedie nei caffè della vecchia capitale argentina, atmosfera un po’ decadente ed impregnata di nostalgia …Ma la voce e l’arte di Donatella Alamprese sono questo e molto molto altro ancora..Cantante definita “inclusiva”, spazia con disinvoltura nei generi musicali, ma il “tango” rimane la sua..casa. Brani di Gardel, Piazzolla, Blazquez e Cosentino portati in giro per il mondo con grande successo di pubblico e di critica.

Donatella, il tango è un inclinazione o una scelta in corso d’opera?
“Mia nonna paterna era di Buenos Aires e mio padre cantava Gardel accompagnandosi con il mandolino. Solo dopo la sua morte nel 2002 ho cominciato ad apprezzare questo genere ed è stato poi determinante il mio incontro con il chitarrista Marco Giacomini ed un..pezzo di Gardel suonato da lui. È stato come un risveglio ed è diventato un mio modo di essere, sentire la vita come un grande abbraccio. Vivere ogni istante con gratitudine cercando una costante evoluzione. E, come dice Marechal “il tango è una possibilità infinita…”

Esiste un segreto per cantare il tango?
“La sincerità, essere veri, raccontarsi senza maschera. Grandi compositori contemporanei con i quale collaboro come Cosentino o la poetessa Marta Pizzo sono personaggi diretti e grandiosi, capaci di arrivare al cuore mantenendosi umili. Il mio ultimo lavoro non a caso si intitola “Tango sin carmen” e cioè..senza rossetto. Con gli arrangiamenti di Marco Giacomini un tango nudo, essenziale, che fluisce come la vita stessa.”

Donatella, il caffè come lo prendiamo?
“Forte, nero e bollente . Grazie..”

Potentina, ma oramai valdarnese di adozione ..
“Adoro il posto in cui vivo, mi piacciono la gente e la tranquillità, passeggiare in un bosco o lungo gli argini. I miei amatissimi gatti, fonte di ispirazione..”

Ma cosa ti porti dietro della tua bella terra?
“L’umiltà, la forza, la passione e anche un pizzico di ironia. Abbiamo un grande cuore ed è stato per me motivo di grande orgoglio ricevere il premio più ambito della mia città, Potenza. Faccio anche parte della associazione culturale lucani a Firenze, occupandomi di musica e teatro .”

Pensi di essere un artista di “nicchia”, forse un po’ lontana dalla grande popolarità?
“Penso di si. Iniziai con la televisione, scelta da Arbore per “Indietro tutta” e “Doc”, dove ebbi anche un buon successo, ma poi qualcosa di più profondo mi ha spinto verso un percorso di qualità musicale, difficile ma appagante. Sono orgogliosa dell’ultimo progetto sostenuto dalla città metropolitana di Firenze e dalla fondazione Franceschini, destinato all’inclusione dei soggetti più fragili, nel quale racconto di chi è emarginato e fatica ad avere uno spazio dignitoso per la propria vita. Amo cantare in tante lingue, instaurare una vera comunicazione con chi mi ascolta. La libertà di creare percorsi senza compromessi è per me vitale ed il mio pubblico..lo sa. Per questo amo molto il teatro.”

Cosa ci aspetta dietro l’angolo?
“Da anni ormai ho eletto il teatro di Castello a Firenze come luogo per i miei debutti. Sono emozionata pensando alla data di sabato 2 aprile (replica il giorno successivo) quando porterò in scena un progetto costituito interamente di brani originali con le musiche di Gianni Vergelli, la regia di Mariano Ancillotti e le scene di Cecilia Micolano. Il titolo “Bandiera sconosciuta” è una forte suggestione. Con Marco Giacomini alla chitarra, Andrea Tinacci al clarinetto, Amedeo Ronga al basso e Paolo Casu alle percussioni. Poi mi piacerebbe riprendere anche a viaggiare.”

L’attualità ci impone di parlare della guerra in Ucraina…
“Sono addolorata e sgomenta. Ho trascorso in quel paese 6 mesi con una borsa di studio al Politecnico di Kharkov da studentessa universitaria e conosco quella gente generosa e fiera. Mi viene solo da…piangere, mi auguro che una luce illumini le menti di questi potenti scellerati.”

Donatella definisce il tango come una sua inclinazione naturale, un legame di pancia ed un ritorno alle origini. È passato del tempo…dalle canzoni del padre e della nonna, ma la sua arte oggi è viva, aperta, antica e ugualmente contemporanea ….Bella..come lo è lei quando cavalca la scena con tutto il suo fascino e la sua anima..

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