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Convenzione su Borgo Arnolfo. I 5 Stelle si sono astenuti. Pierazzi: “Ecco perchè”

L’ultimo consiglio comunale di San Giovanni Valdarno, che si è tenuto l’8 aprile scorso, ha approvato a maggioranza lo schema di convenzione su Borgo Arnolfo, che consentirà di rilasciare il permesso a costruire alla società che ha acquisito l’area all’asta. Un atto di grande importanza, per il quale il movimento 5 Stelle ha scelto l’astensione.
“Lo abbiamo fatto pur non avendo nessun pregiudizio sul soggetto attuatore privato, che invece vogliamo ringraziare per essersi impegnato nel recupero dell’area – ha spiegato Tommaso Pierazzi, il capogruppo – Ma poiché noi dobbiamo fare l’opposizione, col nostro voto di astensione, e non contrario, abbiamo voluto ricordare alla giunta e ai sangiovannesi che a differenza di quindici anni fa, c’è un’opposizione seria che vigilerà”. Nel 2007 fu infatti approvato il piano di recupero dell’ex ospedale Alberti. “Un piano – ha detto Pierazzi – che di fatto avrebbe devastato per oltre un decennio il centro storico più visitato fino ad allora del Valdarno. Nel periodo storico che va dalla fine degli anni ’90 agli inizi del 2000, la politica locale “soffocò” l’economia sangiovannese, permettendo prima la costruzione di una discarica ai confini della città e poi con l’’abbattimento di un palazzo storico: palazzo Alberti”.
“Per quanto riguarda il piano di recupero di Borgo Arnolfo – ha proseguito il capogruppo pentastellato – si dimostrò una scelta sprovveduta da subito. Ci furono critiche mosse dalla popolazione, che non vedeva di buon occhio una struttura così imponente e moderna in un centro storico tra i più conosciuti e apprezzati della Toscana. Ma ci furono perplessità anche da parte di chi sapeva che era in corso una bolla speculativa sull’edilizia pronta ad esplodere. Non era necessario essere un imprenditore del settore o uno scaltro banchiere per capirlo in quegli anni. Si voleva vendere appartamenti di lusso a prezzi fuori mercato. Ma nonostante questo, tutte le forze politiche di allora si autocelebrarono nell’approvazione di un progetto che non era altro che una cattedrale nel deserto”.
Pierazzi ha ricordato di essersi impegnato a fondo contro quel tipo di politica “che non aveva più nessun contatto con la realtà, ma soprattutto con la cittadinanza. La ex casa del fascio, il teatro Bucci, la Discarica di Podere Rota, era impossibile non provare avversità verso la politica di allora. Per questo – ha aggiunto – nell’ultima campagna elettorale avevamo proposto un percorso diverso per il recupero di Borgo Arnolfo, passando da un progetto che accedesse ai fondi europei per poi approdare ad un referendum consultivo con la popolazione nella ricerca di una soluzione più consona all’ubicazione della futura struttura. Perchè Borgo Arnolfo doveva essere da esempio per ogni Sindaco futuro di ciò che non si deve mai fare senza il consenso della propria comunità. Le elezioni del 2019 le abbiamo perse e quindi ci siamo rimessi alle scelte che ha deciso di intraprendere la giunta attuale”.
Il movimento 5 Stelle, nel settembre 2020 (“con un atto di grossa responsabilità”) ha quindi votato a favore della delibera presentata dall’amministrazione che di fatto ha dato il via libera alla possibilità di avvicinare nuovi acquirenti. “Atto di responsabilità dettato dalla consapevolezza di dare all’attuale esecutivo un mandato forte da tutto il consiglio comunale – ha spiegato Pierazzi – Oggi però, l’opposizione responsabile torna a fare il suo dovere di opposizione. Ed è è più cauta, visto che la storia dei piani di recupero sangiovannesi ce lo insegna. Tra l’altro troviamo ridicole certe affermazioni lette sui “media” locali di chi oggi non governa la città, ma si intesta i successi dell’operazione quando poi, però, omette di scrivere che quindici anni fa autorevoli loro rappresentanti erano tra coloro che quello scempio lo vollero. Per questo ci siamo astenuti, e vigileremo”.

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