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Giovani e musica. Giuse e il suo primo singolo “Love sulla tovaglia”

Sono sempre di più i giovani valdarnesi che si affacciano al mondo della musica. Oggi vi parliamo di Giuseppe Nyamsi (in arte GIUSE) che il 15 aprile ha fatto uscire il suo primo singolo ‘LOVE SULLA TOVAGLIA’ disponibile su tutte le piattaforme. GIUSE è un diciottenne di Figline Valdarno che ha deciso di utilizzare le canzoni come valvola di sfogo e di raccontaci il suo percorso e la nascita del brano.
Perché la musica?
“In realtà iniziai scrivendo testi in prosa, poi con il primo lockdown e il confronto con alcuni amici che facevano musica mi ha acceso l’idea di mettere alcuni di questi brani su delle basi strumentali. Sostanzialmente credo che le canzoni siano terapia e aiutano a stare bene sia chi le fa, sia chi le ascolta. Non nego che ci sono stati momenti difficili e in questi casi è stato fondamentale il sostegno di una mia amica alla quale facevo sentire tutti i primi pezzi”.
Perché ‘LOVE SULLA TOVAGLIA’?
“Allora… gli ho voluto dare questo titolo perché racchiude un po’ lo stile di vita che ho o che comunque mi piace. La tovaglia si mette sulla tavola ed è il luogo in cui noi mangiamo ed apparecchiamo, ecco io lì ci voglio amore (love). Metaforicamente parlando io tutto quello che faccio lo voglio fare con amore”.
Come e quando è nata l’idea del pezzo?
“Diciamo che il pezzo nasce circa due/tre mesi fa quando chiesi, al mio produttore Giokav, un beat per un altro testo, solo che non ci piaceva come stavano insieme, allora abbiamo deciso di buttare il testo e l’ho riscritto da capo. Nella stesura del nuovo brano lasciavo che la mano guidasse la penna senza filtri e non andavo in cerca di un ritornello. Ad un certo punto mi rendo conto che stavo scrivendo cose molto negative e lì è arrivata l’idea di dire ‘ma dai sono tutte chiacchiere voglio love sulla tovaglia’. E’ nato così, in modo quasi inaspettato”.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
“Sicuramente di non fermarmi a questa prima uscita. L’idea è quella di pubblicare altri brani, da qui a giugno, anche molto ravvicinati tra loro. Diciamo anche che non voglio limitarmi musicalmente, cioè mi piacerebbe spaziare tra i vari generi, anche se attualmente mi definisco rapper. È evidente che nasco sotto un influenza rap/hip-hop, nonostante questo ho voglia di uscire dalla mia comfort zone aiutandomi chiaramente con l’esperienza del genere di cui parlavo prima, a piccoli passi”.

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