Cerca
Close this search box.

A Figline nasce un comitato a difesa del Parco Carlo Alberto Dalla Chiesa. I componenti si oppongono alla realizzazione della piscina

A Figline nasce un comitato per la difesa e la valorizzazione del Parco Urbano di Piazza Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Il comitato, costituitosi il 21 aprile, arriva per volontà “di un gruppo di cittadine e di cittadini che, prima di tutto, intendono opporsi alla realizzazione di una piscina coperta- si legge in una nota del neo comitato- per la quale si  prevede di utilizzare una rilevante porzione del parco.” L’iniziativa è stata assunta dal Comune di Figline Incisa che ha approvato un progetto preliminare e lo ha poi inviato alla città metropolitana di Firenze per l’inserimento dell’opera fra quelle finanziabili con i fondi europei del PNRR.Un’ipotesi che ha suscitato una forte opposizione, prima di tutto fra gli abitanti della zona che hanno quindi deciso di dare vita al comitato.
“Il parco urbano è un bene pubblico di straordinario valore e bellezza- afferma l’avvocato  Cristina  Farri, presidente del comitato-.È  nato più di trenta anni fa ed oggi rappresenta un’oasi ambientale di gran pregio, con decine di alberi decennali, frequentata e apprezzata dall’ intera cittadinanza. L’idea di comprometterne l’unità e di occupare una bella fetta del  parco per realizzare un capannone che dovrebbe ospitare una piscina coperta e oltre ad opere esterne accessorie ci sembra assolutamente sbagliata e chiediamo alle istituzioni interessate di riconsiderarla. Lo statuto del comitato prevede perciò di fare opposizione, prima di tutto sul piano giuridico, alla realizzazione dell’opera. Ciò significa impugnare formalmente, dinanzi a tutti gli organi giudiziari competenti ed in tutti i gradi di giudizio, gli atti amministrativi relativi alla realizzazione della piscina, con contenziosi lunghi e dagli esiti incerti. Intendiamo adottare tutte le iniziative necessarie per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica e tutti gli enti e le associazioni interessate, (a cominciare da quelle ambientali) sul piano locale, regionale e nazionale, al fine di evitare un vero e proprio scempio. Nessuno mette in discussione l’ utilità della piscina- continua l’ Avvocato Farri- ma non al costo di compromettere un altro bene pubblico di straordinario valore. Senza dire che l’area interessata è  priva di una adeguato numero di parcheggi e presenta una viabilità pressochè inesistente (non vi sono strade) a meno di non eliminare parte del parco ed anche l’area adibita a sgambamento dei cani. Quello che si prefigura è quindi un conflitto giuridico e sociale molto lungo e complesso, che rischia di mettere in crisi l’intero pacchetto di progetti  della città metropolitana di Firenze. Sembra infatti  che, sulla base delle regole del PNRR, se uno dei progetti viene impugnato si possa determinare un vero e proprio effetto domino che rischia di travolgere  tutti gli altri facenti parte del pacchetto. Per questo chiediamo una serena valutazione della situazione- conclude Farri- e una collaborazione da parte delle istituzioni interessate. Collaborazione che ad oggi è stata negata dal Comune di Figline e Incisa Valdarno e dalla Città Metropolitana, che non hanno ad oggi evaso la richiesta di accesso agli atti formulata nei loro confronti”.

Articoli correlati