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La Lega. “E’ surreale che per risolvere la vicenda Bekaert ci si debba ancora una volta affidare al Ministro Giorgetti”

“Nessuna soluzione individuata ad oggi per la Bekaert, sia per il ricollocamento degli oltre cento lavoratori licenziati, sia per la destinazione a nuovo uso del sito produttivo che si trova in prossimità del centro abitato di Figline e presenta notevoli criticità anche di natura ambientale”. È un vero e proprio grido di allarme quello lanciato dai consiglieri regionali del gruppo Lega, Giovanni Galli e Marco Casucci, del consigliere metropolitano di Firenze del Carroccio Cecilia Cappelletti e del responsabile del dipartimento di economia regionale Andrea Bandelli. Per i leghisti questa vicenda dimostra una mancanza di programmazione e una totale assenza di monitoraggio e controllo del sistema produttivo regionale, con una incapacità ad individuare ed affrontare con tempestività situazioni come quella della Bekaert. “In questo quadro – hanno aggiunto – appare tardiva, fuori tempo e dettata dalla contingenza, anche la recente iniziativa del consigliere regionale speciale per il lavoro Fabiani di istituire un protocollo per lo sviluppo e l’occupazione del Valdarno, che si prefigge proprio quel metodo di lavoro basato sul confronto continuo tra istituzioni, sindacati e imprese supportato dall’attività di Irpet. Se fosse stato adottato per tempo ed in modo sistematico a livello regionale, avrebbe disinnescato molte delle attuali situazioni di crisi aziendali e salvaguardato il sistema produttivo ed occupazione. La vicenda Bekaert – ha proseguito la Lega – dimostra che dove le istituzioni regionali e locali non sono in grado di mettere in atto con tempestività ed efficacia tutte le azioni necessarie ed a varare gli strumenti necessari per evitare un così elevato numero di crisi aziendali, le ripercussioni sul PIL, sul reddito e sull’occupazione sono inevitabili e molto impattanti”.
Secondo il partito di Salvini, oltre ad un problema di politica economica, in Toscana c’è anche un problema di metodo e di mancanza di strategia da parte di chi ha la responsabilità del governo regionale, che in un momento come questo è invece indispensabile sia per affrontare le complesse criticità che i mercati di approvvigionamento e di sbocco presentano per le imprese, sia per cogliere nuove interessanti prospettive.
“La ridefinizione delle catene globali del valore e la riallocazione ed il reshoring delle filiere produttive in Italia – hanno spiegato – stanno offrendo opportunità al nostro Paese che anche la nostra Regione dovrebbe cogliere, varando tutta una serie di norme e provvedimenti di carattere attrattivo per quegli imprenditori che decidono di rientrare e stabilirsi sul territorio regionale; norme e provvedimenti che ad oggi non ci sono e che invece altre regioni hanno già varato da tempo. Ma del resto la Toscana, visto lo stallo sul destino di Fidi Toscana che dura ormai da tempo, non è in grado di supportare i programmi di politica economica ed insediamento industriale, comprese le riconversioni e le acquisizioni di partecipazioni in aziende ritenute strategiche per l’economia e lo sviluppo del territorio”.
“Appare surreale – hanno concluso i leghisti – che dopo anni di inerzia ed incapacità delle istituzioni regionali e locali a risolvere positivamente la questione industriale ed occupazionale, ci si affidi ancora una volta a Giancarlo Giorgetti, Ministro dello Sviluppo Economico, per individuare un’adeguata soluzione per la Bekaert che salvaguardi l’occupazione, favorisca una nuova destinazione produttiva del sito industriale valdarnese e tenga conto anche delle rilevanti criticità di carattere ambientale”.

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