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Pacemaker cardiaco senza fili impiantato per la prima volta al Santa Maria alla Gruccia

Per la prima volta all’Ospedale del Valdarno l’equipe di cardiologia, guidata dal dottor Giovanni Falsini, ha effettuato un impianto di pacemaker senza fili, il cosiddetto leadless. Un intervento decisamente innovativo per il presidio sanitario della Gruccia, eseguito su un paziente di 85 anni, residente nella vallata e ricoverato per una importante alterazione del ritmo cardiaco. E’ stato selezionato per questa tipologia di impianto in quanto affetto da insufficienza renale severa, in dialisi, con problemi di accesso vascolare.
L’operazione è stata eseguita presso l’Unità Operativa della Cardiologia diretta dal Dottor Falsini, ed è stato effettuato dal dottor Francesco De Tommasi e dalla dottoressa Valentina de Filippo, in collaborazione con gli infermieri professionali Nadia Nulli ed Alice Di Lorenzo.
“Il pacemaker cardiaco senza fili – ha spiegato il dottor Falsini – ha dimensioni estremamente ridotte se confrontato a quello convenzionale, pesa solo due grammi per due centimetri di lunghezza, ma ha comunque una durata notevole, in media di circa 12 anni. La peculiarità di questo pacemaker, chiamato Micra, è quella di non necessitare di nessun filo di connessione, non richiede incisioni nel torace, né la creazione di una tasca sottocutanea in sede pre-pettorale, caratteristica ottimale per pazienti ad elevato rischio per complicanze infettive o con accessi venosi non idonei”.
L’intervento viene condotto con tecnica mini-invasiva in anestesia locale, attraverso una vena dell’arto inferiore, la vena femorale, attraverso la quale si introduce un catetere che contiene nell’estremità distale il pacemaker; il Micra viene impiantato all’interno del ventricolo destro, dove si ancora stabilmente grazie ad un sistema di piccoli ganci che, fissandolo direttamente a contatto con il miocardio, permettono la stimolazione e quindi la regolarizzazione del battito cardiaco. Il recupero del paziente è rapido e la dimissione può avvenire entro le 24/48 ore successive all’intervento.
“Annualmente all’Ospedale La Gruccia eseguiamo circa 160 interventi per installare pacemaker tradizionali, che restano comunque la priorità ed hanno una grande efficacia – ha aggiunto – Da oggi, grazie al positivo risultato raggiunto con questa prima operazione di impianto, questa possibilità è una realtà anche per i pazienti della Gruccia, che entra così a far parte dei 14 centri in Toscana, compresa la Cardiologia di Arezzo, dove questo dispositivo viene impiantato.”

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