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Serristori, i Cobas ribadiscono la ferma contrarietà al “pastrocchio gestionale sanitario di un Punto di Primo Soccorso”

“Le troppe parti in commedia fanno finire in una farsa il futuro dell’ospedale Serristori”.Questo il commento dei Cobas sulla situazione attuale del presidio figlinese. “Inaccettabili e artificiose- scrivono i Cobas- sono le argomentazioni istituzionali, gestionali, amministrative e tecniche messe in atto da coloro (Giani, Morello, Mugnai)che dovrebbero garantire e mantenere, nel rispetto del dettame costituzionale sul diritto alla salute universale e pubblica, un’istituzione quale l’Ospedale destinato all’assistenza sanitaria, il ricovero/cura/riabilitazione dei pazienti allo stadio acuto e che al contrario ne perpetuano nei fatti lo smantellamento. Quanto sta avvenendo al Serristori ha nel Presidente Giani, nel suo esecutore materiale il direttore generale della Ausl Toscana Centro Morello nella Sindaca Mugnai e nella caotica maggioranza del Consiglio Comunale di Figline Incisa Valdarno i veri responsabili del pericoloso smantellamento e del conseguente programma annunciato dopo 10 anni di silenzio dallo stesso Morello a mezzostampa che come un ‘caterpillar’ annuncia la netta contrarietà di ripristinare il Pronto Soccorso H24 sostituendolo con un Punto di Primo Soccorso per gestire codici minori (bianchi e azzurri) viste le lunghe attese che i cittadini fanno al DEA di Ponte a Niccheri (dove sono stati spesi milioni di euro)e al Pronto Soccorso dell’Ospedale della Gruccia di Montevarchi. Non si può perseverare in questa follia attribuendo la gestione impropria del Punto di primo soccorso al personale medico del 118 e del personale infermieristico del presidio che più volte- continuano i Cobas- abbiamo ribadito non può essere distolto dalla sua funzione dell’emergenza territoriale, poiché l’eventuale attivazione dell’automedica fuori dall’Ospedale lascerebbe sguarnito il PPS, essendosi pronunciati chiaramente i pochi medici internisti del presidio di non essere disponibili ad abbandonare le proprie specialistiche per tamponare l’assenza del medico del 118, al fine di gestire un’obbrobrio’dal solo sapore elettoralistico e del quale i cittadini del Valdarno fiorentino non hanno alcun bisogno: nessuna medicheria e nessun ospedale da campo.” I Cobas dunque ribadiscono” la ferma contrarietà ad un pastrocchio gestionale sanitario di un Punto di Primo Soccorso poiché è una risposta inadeguata per la sua impostazioni e caratteristiche di trattare in sicurezza sia i codici minori che quelli di media e alta criticità slegato come sarebbe dalla diagnostica radiologica e di laboratorio. Senza tanti discorsi o accordicchi e visite turistiche di Giani, Bezzini e Mugnai- termina il comunicato- occorre riaprire senza alcun indugio il PSH24 e se questo non avviene ci aspettiamo coerenza, una dura opposizione e l’attesa mobilitazione popolare da loro annunciata a sostegno dell’Ospedale Serristori: tutto il resto è fuffa e propaganda”.

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