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Addestrare cani per salvare vite: l’impegno dell’unità cinofila da soccorso del Valdarno

Il Gruppo Unità Cinofile da Soccorso (GUCS) è un’associazione di volontariato che si occupa di reperire, addestrare e impiegare cani in operazioni di soccorso sia a livello locale sia a livello regionale. Un aiuto importantissimo quello dell’unità cinofila che, grazie alla collaborazione con la Protezione Civile e VAB Toscana, ormai da molti anni affronta situazioni emergenziali, prime tra tutte la scomparsa di persone. Fabio Noferi, presidente del GUCS, ci racconta l’impegno e la storia dell’associazione a partire dalla sua fondazione.

“Il GUCS nasce nel 2009 dall’esigenza di costituire un gruppo che mettesse a disposizione cani addestrati alle emergenze e che permettesse al vasto territorio del Valdarno di rendersi autonomo in tal senso. Il nostro primo intervento è stato per le ricerche di Allison Owens, la giovane americana scomparsa tragicamente nel 2011: da lì in poi ci siamo occupati di vari casi di persone disperse, in particolare anziani. Con il passare del tempo abbiamo ampliato il nostro raggio d’azione, strutturandoci anche a livello regionale grazie alla bella sinergia con VAB Toscana cinofili che ci permette di rispondere a più emergenze.”

L’impegno del GUCS non è circoscritto solo a situazioni emergenziali ma è anche quello di accompagnare associazioni del territorio nel loro ruolo assistenziale ed educativo.

“Ci siamo impegnati con varie associazioni che si occupano di Alzheimer e di disturbi dell’apprendimento, situazioni in cui la presenza di cani addestrati permette di educare i pazienti all’interazione sociale. Abbiamo, inoltre, lavorato con una casa che accoglie ragazzi provenienti da ambienti disagiati: il rapporto con il cane permette di reintegrare questi ragazzi nella società, educandoli alla sensibilità, all’empatia e alla responsabilità. Un progetto particolarmente innovativo ci ha visti collaborare con la Polisportiva Rugiada che, tra le altre attività, impegna i ragazzi con disabilità in discipline acquatiche nel Lago di San Cipriano. I nostri cani hanno accompagnato i ragazzi sulla canoa educandoli al rapporto con gli animali in acqua.”

Addestrare i cani è uno dei compiti più importanti dell’associazione: addestratori volontari mettono a disposizione le proprie conoscenze per preparare non solo gli animali ma anche i padroni. Il percorso di addestramento, che dura in media un anno e mezzo, prevede una serie di esami riconosciuti dal Dipartimento di Protezione Civile.

“I cani volontari vengono reperiti principalmente in tre modi. La prima strada è quella di addestrare cani che provengono da allevamenti interni all’associazione in cui vengono predilette razze naturalmente predisposte, ad esempio con elevate capacità olfattive. La seconda strada è quella di addestrare i cani che i padroni mettono a disposizione come volontari. Prima di diventare operativi devono seguire un percorso in cui i nostri addestratori, con grande abilità, adattano il metodo educativo ai vari tipi di cani. Infine, il metodo che preferiamo, è quello di attingere direttamente dai canili dove spesso i cani che non sono stati adottati vengono riscoperti come veri e propri talenti, dei Maradona nascosti.”

L’impegno del GUCS rappresenta una grande risorsa per la collettività nonostante ciò viene riscontrata una carenza di volontari. L’entusiasmo di far preparare il cane è tanto ma alcuni padroni, quando si tratta di rendersi disponibili nelle emergenze, vengono meno. L’associazione riscontra, così, una discreta discrepanza tra coloro che fanno addestrare il proprio animale e coloro che effettivamente portano avanti l’impegno di volontari.

“C’è molta voglia di preparare il cane però quando viene richiesta la disponibilità di agire sul territorio, alcuni proprietari si tirano un po’ indietro. L’associazione ha molto bisogno quindi ci rendiamo disponibili a preparare i cani ma questo a volte diventa un pretesto per farli addestrare gratis. Per questo motivo le associazioni stanno rendendo il percorso di preparazione più legnoso, per fare in modo che resti solo chi davvero vuole rendersi disponibile per le emergenze.
Nell’addestramento si parla del binomio cane-padrone in cui, seguendo un modello educativo innovativo, prepariamo soprattutto il padrone, o meglio il conduttore, nella gestione delle emozioni, della paura, eliminando il fanatismo. Senza un conduttore preparato neanche il cane è in grado di affrontare l’emergenza.”

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