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Serristori, consegnate 4.000 firme agli amministratori del Valdarno Fiorentino contro la chiusura del Pronto Soccorso

Sono state consegnate oggi 12 maggio agli Amministratori comunali del Valdarno Fiorentino le circa quattromila firme raccolte dalle petizioni popolari organizzate nei mesi scorsi dal Calcit, dal Comitato Serristori e da IdeaComune contro la chiusura del Pronto soccorso dell’ospedale di Figline. La raccolta delle firme è avvenuta sia tramite una petizione online, sia attraverso appositi banchini allestiti a Figline durante i giorni di mercato. Oltre all’Assessore al sociale del Comune di Rignano (che si è presentata nel rispetto delle regole della par condicio per le prossime elezioni amministrative) erano presenti all’incontro di oggi anche Adele Bartolini, assessora alla Sanità del Comune di Reggello e Giulia Mugnai, sindaca di Figline Incisa accompagnata dalla sua assessora alla sanità, Arianna Martini. Al termine dell’incontro, le tre associazioni promotrice delle petizioni pubbliche hanno consegnato anche un documento congiunto ai rappresentanti delle tre Amministrazioni municipali, con il quale si invitano i tre Comuni del Valdarno fiorentino a farsi promotori di un urgente incontro con i dirigenti della Sanità regionale e della USL Toscana Centro. Nl documento si richiede “una deroga al regolamento che definisce i parametri per la classificazione delle strutture ospedaliere, tutto ciò al fine di riqualificare il Serristori come ‘Ospedale di Base per Acuti’ con una struttura di Pronto Soccorso organizzata per effettuare 24 ore su 24 interventi di emergenza-urgenza e stabilizzazione clinica, ripristinando così le normali condizioni operative esistenti prima del 2020, già stabilite con il Patto Territoriale del 2013”. Proprio ai parametri previsti dalla cosiddetta “Legge Balduzzi” aveva fatto riferimento, nelle settimane scorse, il direttore generale della Asl Toscana Centro per negare la possibilità di una riapertura del Pronto Soccorso all’ospedale di Figline. Ora il Calcit Valdarno Fiorentino, il Comitato per Serristori e l’associazione IdeaComune ritengono che “sia possibile attuare una deroga al regolamento, superando gli attuali vincoli (ovvero: bacino di utenza, distanza dal DEA più vicino, e il numero di accessi Pronto Soccorso, inferiori ai parametri previsti dal Decreto”.La stessa cosa è già stato fatta nel 2019 quando, grazie anche al determinante impegno della Sindaca di Montevarchi, l’ospedale della Gruccia fu “promosso” da Ospedale di Base a Ospedale di 1° livello, con deroga specifica per il mancato rispetto di alcuni parametri del Decreto. Anche in quel caso si trattava del bacino di utenza e del numero di accessi al Pronto soccorso che risultavano inferiori a quanto previsto dalla legge Balduzzi.“L’attenzione sulla riapertura del Pronto soccorso dell’Ospedale Serristori – commentano le tre Amministrazioni comunali – resta una priorità insieme alla riattivazione degli altri servizi, come ribadito in più sedi e più occasioni, perché è un tema che sta a cuore a tutti noi, sia come Istituzioni sia come cittadini, come dimostra la grande attenzione da parte della comunità tutta. Per questo motivo, prosegue il nostro impegno nel sollecitare la Regione affinché mantenga gli impegni presi e confermati dal Presidente Giani durante la sua ultima visita a Figline e provveda a modificare l’assetto legislativo che, al momento, non consente la riapertura del Pronto soccorso”. Vedremo che risposte arriveranno a queste richieste dalla Asl Toscana Centro e dalla Regione.

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