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Conferimento del titolo di città a Montevarchi. Il Pd. “Avvenne su proposta di Mussolini. Manca un’iniziativa di approfondimento storico”

“Nelle celebrazioni per gli 80 anni del titolo di Montevarchi città non c’è alcuna iniziativa di approfondimento storico”. A dirlo, il Pd di Montevarchi, che ha presentato una specifica interrogazione alla giunta Chiassai. Dopo aver sottolineato di non voler muovere alcuna critica verso gli eventi organizzati, il Partito Democratico ha ricordato che il 18 maggio 1942, data del conferimento del titolo di città a Montevarchi, l’Italia era oppressa dalla dittatura fascista che aveva soppresso dal 1922 qualsiasi libertà. E proprio in quegli anni l’Italia partecipava, alleata della Germania di Adolf Hitler, alla seconda Guerra mondiale.
“Il conferimento del titolo di Città è contenuto in un decreto firmato dal sovrano Vittorio Emanuele III, ma, come si evince in narrativa dal Diploma Regio, avvenne su proposta di Mussolini e dell’allora governo fascista – ha sottolineato il Pd – Il nuovo titolo non comportò alcun effetto pratico per la nostra comunità, ma si trattò di un semplice espediente di tipo propagandistico per risollevare le sorti di un regime che nel 1942 si stava decomponendo sotto i bombardamenti delle grandi città del Nord, e a causa di sconfitte militari a ripetizione”.
Secondo il Pd, l’amministrazione Chiassai dovrebbe quindi approfondire e fare chiarezza sulle proprie radici storiche. “Sarebbe opportuno dedicare alcune giornate di studio alla nascita dello squadrismo fascista a Montevarchi, il 16 novembre 1920, primo fascio di combattimento della Provincia di Arezzo, e tra i primi in Toscana, e che si segnalò, fin dall’inizio, per l’elevata violenza ed efferatezza. Ciò al fine di ristabilire la verità storica di un regime che fece della sopraffazione il suo tratto distintivo, cosa che nessun conferimento di titolo di città riuscirà mai a far dimenticare”, hanno scritto, nella loro interrogazione, Elisa Bertini, Samuele Cuzzoni, Letizia Baldetti e Luciano Rossetti.

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